ICE è l’iniziativa dei cittadini europei per chiedere la riduzione dell’utilizzo dei pesticidi in agricotura entro il 2035. Se, entro il 2020, saranno raccolte almeno 1 milione di firme, la Commissione e il Parlamento UE saranno tenuti a valutare la possibilità di trasformare le nostre richieste in provvedimenti normativi per ridurre l’utilizzo dei pesticidi.
Tutelare l’agricoltura e le api, significa tutelare il nostro futuro
Cos’è il PAN Pesticidi
Il Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN Pesticidi) è il piano che promuove l’uso di tecniche ed approcci biologici come alternativa ai prodotti chimici di sintesi.
L’Italia ha recepito la Direttiva europea 2009/128/CE per promuovere l’utilizzo sostenibile dei pesticidi nel 2012 con il decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150, «Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi». Nel 2014 il primo PAN Pesticidi è stato adottato ufficialmente.
Il PAN in questione è scaduto quest’anno, il 12 febbraio 2019, ed è ora in corso la sua revisione da parte dei tre Ministeri competenti (MIPAAFT, MATTM, SALUTE), revisione che si concluderà con l’apertura della consultazione pubblica prevista entro il mese di aprile 2019.
Per informazioni più dettagliate sui pesticidi, i loro effetti, e le proposte per un’agricoltura più sostenibile: scarica il Rapporto annuale Cambia la Terra
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Salviamo Api e Agricoltori!
Il nuovo PAN Pesticidi
Quest’anno ci siamo uniti alla Campagna “Cambia la Terra” promossa da Federbio ed altre Associazioni per denunciare gli impatti dei pesticidi sulla salute umana, sull’ambiente e sulla natura e promuovere un’agricoltura biologica.
Insieme abbiamo definito le proposte di regole obbligatorie e vincolanti che il nuovo PAN Pesticidi deve prevedere a tutela della salute dei cittadini, della biodiversità e delle produzioni con metodi biologici:
- Fissare distanze minime di sicurezza dalle abitazioni e dalle coltivazioni biologiche per difenderle dal rischio di una possibile contaminazione accidentale
- Vietare l’utilizzo di pesticidi pericolosi per gli habitat e le specie selvatiche nei siti Natura 2000 e nelle altre aree naturali protette
- Adottare tecniche biologiche per la manutenzione delle aree non agricole, con particolare attenzione al verde pubblico e agli spazi utilizzati dalla popolazione residente nelle città
- Prevedere il divieto totale del glifosate in Italia entro il 2022, escludendo qualsiasi ipotesi di rinnovo dell’autorizzazione concessa per 5 anni dall’UE nel 2017
- Definire criteri più rigorosi per la concessione delle deroche per l’utilizzo di pesticidi di norma vietati a causa della loro pericolosità per la salute umana e per gli ecosistemi
- Rafforzare i sistemi di monitoraggio e controllo sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee, nel suolo e nel cibo.
Il ricorso ai pesticidi dovrebbe avvenire solo dopo avere adottato pratiche agroecologiche alternative all’uso dei prodotti chimici di sintesi, come già avviene in agricoltura biologica.
Il nuovo PAN Pesticidi, inoltre, dovrà indicare con chiarezza l’obiettivo del 40% della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) nazionale condotta con il metodo biologico entro il 2030, utilizzando meglio le risorse della PAC attuale e post 2020.
Il PAN Pesticidi Precedente
- NON aveva definito obiettivi quantitativi vincolanti di riduzione dei pesticidi.
- NON comprendeva l’obiettivo di sostituire totalmente i pesticidi con metodi non chimici per le aree più vulnerabili identificate dal piano.
- NON prevedeva norme cogenti per la tutela delle abitazioni e delle colture in agricoltura biologica, riducendo i rischi di una possibile contaminazione accidentale.
- NON prevedeva obblighi cogenti e divieti per l’uso dei pesticidi nelle città per la manutenzione del verde urbano, pubblico e privato.
- NON prevedeva alcuna limitazione per l’utilizzo di pesticidi da parte dei privati in orti e giardini.
- NON sono state applicate le “Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette” definite dal decreto del 10 marzo 2015.
Per un’agricoltura più verde, uno dei punti fondamentali da cui partire è sicuramente la riforma della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea (PAC) che fino ad oggi ha nettamente privilegiato gli investimenti verso l’agricoltura convenzionale che utilizza troppi pesticidi.
Sarica l’Atlante della PAC “Dati e fatti della Politica Agricola Comune UE” >>
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