Sovrapesca
Gli stock ittici del Mediterraneo sono in grave crisi. Più del 58% degli stock ittici monitorati è sovrasfruttato, e le popolazioni di pesci sono crollate di oltre un terzo negli ultimi 50 anni, a causa della pesca eccessiva, della pesca illegale e delle catture accidentali. Se l’attività di pesca non diventerà più sostenibile, alcuni stock potrebbero collassare, con conseguenze disastrose per gli ecosistemi, le comunità costiere e l’economia.
Specie a rischio
Il Mar Mediterraneo ospita un’incredibile diversità di fauna marina, con una stima di 17.000 specie di cui il 28% non si trova in nessun’altra parte del Pianeta. Ma le pressioni stanno mettendo a dura prova tutta la fauna marina. Le popolazioni di mammiferi sono diminuite del 41% negli ultimi 50 anni. Più della metà delle specie di squali e razze che si trovano nel Mediterraneo è classificata a rischio di estinzione. Dalle balene colpite dalle navi, alle tartarughe che ingeriscono plastica e hanno difficoltà a nidificare in spiagge sempre più disturbate dai turisti, agli squali minacciati dalla pesca eccessiva.
Plastica
Fino a mezzo milione di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono nel Mar Mediterraneo ogni anno, dove possono rimanere per decenni o addirittura secoli: si stima che questo tipo di inquinamento sia destinato a crescere, in quanto la produzione di rifiuti di plastica nella regione potrebbe quadruplicare entro il 2050. Meno visibili, ma ancora più insidiose, sono le minuscole particelle note come microplastiche, che raggiungono concentrazioni record nei fondali del Mediterraneo di 1,9 milioni di frammenti per metro quadrato. Il 90% dei danni provocati dai rifiuti alle specie marine è dovuto alla plastica.
Cambiamento Climatico
Il cambiamento climatico è tra le più grandi minacce che noi umani affrontiamo come specie e nel Mediterraneo le temperature stanno aumentando il 20% più velocemente della media globale. Ciò sta già determinando conseguenze gravi e reali in tutto il bacino, causando un innalzamento del livello del mare di oltre un metro entro il 2100, con un impatto su un terzo della popolazione della regione. Il cambiamento climatico, inoltre, amplifica gli effetti di tutte le altre minacce che gravano sugli ecosistemi marini.
Corsa all’oro Blu
Il mare è sempre stato al centro delle economie della regione mediterranea. Il turismo, la pesca e altre industrie che dipendono dal Mar Mediterraneo generano almeno 450 miliardi di dollari l’anno, sostengono milioni di posti di lavoro e sono in rapida crescita. È stata chiamata la “corsa all’oro blu”: il turismo, lo sviluppo costiero, il trasporto marittimo, l’acquacoltura, la produzione di petrolio e gas, l’estrazione mineraria, l’energia eolica offshore, sono tutti destinati ad aumentare notevolmente nei prossimi anni.