Caratteristiche della specie
Taglia minima legale:
12 cm (Atlantico nord-orientale), 9 cm (Mediterraneo)
Taglia di riproduzione:
ca. 10 cm (Atlantico nord-orientale), ca. 10,5 (Mediterraneo)
L’acciuga è diffusa nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico. Vive fino a 4 anni, in enormi banchi vicino alle coste specialmente nei mesi caldi e durante il periodo riproduttivo, può raggiungere i 23 cm di lunghezza e possiede un elevato tasso riproduttivo essendo “multispawner”, ovvero avendo più riproduzioni durante l’anno
Stato dello Stock
La salute degli stock varia a seconda dell’area di cattura. Gli stock del Mediterraneo e del Mar Nero sono considerati pienamente sfruttati, così come nell’Atlantico centro-orientale, o sovrasfruttati. In altre aree di cattura mancano informazioni.
Impatto della pesca
Le alici vengono per lo più pescate con reti da circuizione con chiusura e con l’ausilio di fonti luminose, o con reti da traino pelagiche (le cosiddette “volanti”) molto controverse perché causano un alto tasso di catture accessorie e la pesca di individui sotto taglia: metodi che in generale possono causare danni significativi alle specie vulnerabili. Permane la pesca con la menaide che è una rete da imbrocco più sostenibile, ma è una attività residuale sebbene ricca di interesse culturale.
Gestione della specie
L’UE ha richiesto ai Paesi la realizzazione di piani di gestione degli stock di acciuga la cui efficacia sembra però essere ancora parziale, soprattutto nel Mar Mediterraneo dove la risorsa permane sovrasfruttata. Particolare rilevanza ha oggi l’uso di prodotti chimici per aumentare la shelf-life, ovvero la vita commerciale dell’acciuga e di altre specie di piccoli pelagici. Queste pratiche si stanno diffondendo sempre di più e, sebbene approvate dal sistema sanitario, destano ancora molta perplessità.