Salmone atlantico

Indicazioni per il consumo

  • Da evitare

    • Atlantico nord-orientale FAO 27 Subarea 27.3.c.22, 27.3.b.23, 27.3.d.24-31: Mar Baltico
    Tipo di pesca: Palangaro pelagico
    • Sud America FAO 03
    • Pacifico sud-orientale FAO 87: Cile
    Tecnica di allevamento: Acquacoltura in gabbie
  • Da consumare con moderazione

    • Atlantico nord-orientale FAO 27 Subarea 27.3.d.32: Golfo di Finlandia
    Tipo di pesca: Cogollo
    • Europa FAO 05: acque interne
    • Atlantico nord-orientale FAO 27: Norvegia, Isola Faroe, Scozia, Islanda
    Tecnica di allevamento: Acquacoltura in gabbie

Caratteristiche della specie

Taglia minima legale:
50 o 60 cm in base alla zona di cattura

Taglia di riproduzione:
molto variabile

Il salmone dell’Atlantico è un pesce migratore che spende gran parte della sua vita in acque marine e si spinge verso l’acqua dolce per deporre le uova. Durante il suo viaggio può nuotare fino a oltre 100 km al giorno superando ostacoli come cascate e sbarramenti. È un animale carnivoro che consuma enormi quantità di pesce (fino a 3 kg di pesce per un kg del proprio peso).

Stato dello stock (animali selvatici)

La maggior parte della popolazione europea di salmone è sfruttata al massimo o sovrasfruttata. La condizione degli stock nel nord-est Atlantico e nel Mar Baltico è critica.

Impatti della pesca

La pesca con i cogolli, trappole mobili, è selettiva, sebbene la cattura di specie non-target sia comunque possibile, e ha un basso impatto sull’ecosistema. Dal 2022, è vietato nel mar Baltico l’utilizzo di palangari oltre le quattro miglia nautiche. In quest’area, le interazioni con le specie vulnerabili e protette sembrano essere rare.

Gestione della specie

La pesca nel mar Baltico dello stock del salmone Atlantico è disciplinata dalla Politica Comune della Pesca e da un accordo bilaterale con la Russia. La gestione è considerata parzialmente efficace. La Finlandia e l’Estonia hanno introdotto delle misure a livello nazionale per proteggere questa specie. 

Problematiche legate all’allevamento

La maggior parte dell’allevamento del salmone avviene in Norvegia, Cile e Scozia ed ha luogo in gabbie aperte posizionate in mare o in acqua dolce e con altissime concentrazioni di salmoni. Sfortunatamente il cibo usato per nutrire i salmoni non proviene da fonti sostenibili, ma da stock selvatici di zone di pesca anche lontane: il consumo di questo tipo di pesce allevato ha quindi ricadute importanti anche su altri stock ittici. Viene praticato anche l’allevamento biologico di salmone. In questo caso, la densità di pesci nelle gabbie è inferiore e per l’alimentazione dei salmoni sono utilizzati mangimi provenienti dagli scarti delle industrie, senza additivi.

Impatto sull’ambiente dell’allevamento

Gli impatti negativi sono numerosi. A causa dell’alta densità di individui per ogni gabbia, le malattie si diffondono velocemente, anche ad altre specie marine. Per evitare ciò, sostanze chimiche e antibiotici vengono aggiunti all’ambiente. Nell’allevamento biologico la qualità dell’ambiente, del nutrimento e della salute dei salmoni è tenuta sotto stretto controllo.

Specie dimenticate

Tombarello o Biso: diversifica le tue scelte.

I tombarelli sono pesci di colorazione nero-blu, viola intenso o nero sulla testa, con strette linee orizzontali scure sopra la linea laterale e ventre bianco. Sono epipelagici e si nutrono di piccoli pesci, calamari e crostacei planctonici.

Scopri le specie dimenticate
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