Bosco Rocconi è un esempio dell’impegno del WWF e dei suoi soci e donatori. Nel 1995 con l’Operazione Beniamino per le foreste italiane avvenne il primo acquisto di 130 ettari, grazie anche al contributo di Riccardo Nardi, socio WWF di Siena che contribuì con circa venti milioni di lire all’acquisto dell’Oasi, alla quale dedicò molti anni della sua vita. Successivamente una sottoscrizione di soci storici del WWF consentì di ampliare l’area di altri 4 ettari di bosco in località “Le Querciolaie”. All’inizio del 2009, infine, grazie alla generosa donazione di una coppia di sposi, è stato possibile acquisire una ulteriore porzione di terreno (5 ettari) in una delle zone più selvagge, sovrastante le “Strette dell’Albegna”. Dal 1998 l’Oasi è parte della Riserva Naturale Provinciale di Rocconi, compresa nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) di “Monte Labbro e Alta valle dell’Albegna.
Ambiente, Flora e Fauna
Ciò che caratterizza Bosco Rocconi è la sua natura aspra e selvaggia; alte pareti verticali e pinnacoli rocciosi sovrastano un bosco di latifoglie e due corsi d’acqua, l’Albegna e il Rigo, che confluiscono in un angolo soleggiato e suggestivo prima di imboccare uno spettacolare canyon lungo circa 700 m., frutto della millenaria opera di erosione del fiume.
La lecceta vegeta sui suoli pietrosi e ben drenati, con esemplari anche plurisecolari aggrappati alle pareti calcaree. Il bosco sub-mediterraneo, governato per anni a ceduo, occupa circa la metà dell’Oasi ed è dominato dal cerro in associazione con molte altre specie, quali l’orniello, il carpino, il sorbo e l’alloro. Nel sottobosco luminoso trovano spazio il prugnolo, il pero selvatico e il ginepro. Molto interessante è la presenza di alcuni faggi e aceri montani che, a causa del fenomeno di inversione termica, crescono nel più fresco fondovalle ad un’altezza di circa 300 metri s.l.m. La vegetazione ripariale è costituita da pioppi, salici e frassini, alberi dotati di apparati radicali adattati a resistere alle notevoli variazioni del regime idrico dell’Albegna.
Il suolo calcareo, sia nelle radure che nel bosco, permette lo sviluppo di circa 30 specie di orchidee, tra queste Orchis laxiflora e Hymantoglossum adriaticum.
Molto ricca la fauna, a cominciare dai rapaci come il falco pellegrino, il biancone e fino a pochi anni fa anche il raro falco lanario, simbolo dell’oasi, che tuttavia continua a frequentare l’area tornando speriamo a nidificare. Di elevato interesse ornitologico anche il merlo acquaiolo, il passero solitario e il picchio muraiolo, che frequenta le pareti più verticali. Tra i mammiferi sono presenti anche la martora, la puzzola, il gatto selvatico e occasionalmente anche il lupo.
Durante le escursioni primaverili ed estive l’Oasi di Rocconi si arricchisce di mille colori delle tantissime farfalle presenti; tra queste ricordiamo la rara cassandra, il cui bruco si alimenta esclusivamente di aristolochia, una pianta molto localizzata.
Visita e contatti
L’Oasi è aperta tutto l’anno il sabato e la domenica, esclusivamente su prenotazione e con guida WWF (non sono consentite visite in autonomia). Per scolaresche/gruppi o richieste particolari, anche durante la settimana previo accordo. In particolari circostanze l’Oasi potrebbe essere chiusa; si consiglia quindi di contattare sempre la sede prima di recarsi sul posto.
- Tel: 320/8223972
- Email: boscorocconi@wwf.it
- Direttore della Riserva: Fabio Cianchi f.cianchi@wwf.it
- Indirizzo: Strada Statale 323, km 49 – Roccalbegna (GR)
- Pagina Facebook
Come raggiungere l’Oasi
Bosco Rocconi si trova in Toscana, nella maremma collinare a 45 km da Grosseto, in prossimità del paese di Roccalbegna. Si raggiunge solo in auto: per chi arriva da sud prendendo l’uscita Grosseto est sulla S.S. Aurelia; per chi invece viene da nord sulla direttrice Grosseto-Siena occorre uscire a Paganico e seguire le indicazioni per Arcidosso e da lì per Roccalbegna. Uscita in località Saloni. Attenzione: strada dissestata per 4 Km, si consiglia di informarsi preventivamente.
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Gestione dell’Oasi
L’Oasi è gestita dalla Fondazione WWF.