Un sito green che rispetta la Natura
Non è visibile, eppure c’è. La nostra carbon footprint passa anche per il
comportamento che abbiamo online ogni giorno, quando usiamo internet
per scambiarci migliaia di dati. Carichiamo e scarichiamo contenuti,
produciamo dati che devono essere elaborati e conservati dai server,
utilizzando una quantità notevole di energia.
WWF ha scelto di limitare la propria carbon footprint digitale attraverso
server e tecnologie a nullo o bassissimo impatto ambientale. I provider dei
nostri servizi di hosting sono partner certificati di The Green Web
Foundation, fondazione internazionale che ha l’obiettivo ambizioso di
alimentare internet solo con server basati sulle energie rinnovabili.
Ma abbiamo fatto anche tanto altro.
Nessuno spreco di energia: solo i dati necessari
Scambiamo con l’utente solo le informazioni realmente necessarie per la
navigazione. Tutto è stato ottimizzato per aumentare la velocità di
caricamento del sito e ridurre l’energia impiegata per le visualizzazioni di
pagina. I dati vengono compressi, sfruttano sistemi di caching e reti di
distribuzione dei contenuti (CDN) per ottimizzare le risorse. Inoltre le
tecniche di Page e Database caching permettono di velocizzare i tempi di
risposta del web server e del database server.
Poi ci sono le immagini e i video: anche loro hanno un “peso” ecologico.
Circa il 70% dell’energia utilizzata per caricare una pagina web viene
infatti impiegata per i contenuti multimediali. Per questo li abbiamo
convertiti in formati efficienti, pensati per “pesare” di meno, che vengono
caricati solo se realmente visibili durante la navigazione (lazy loading). E
c’è anche di più. Aiutiamo i browser moderni a scegliere l’immagine o il
video migliore a seconda del dispositivo utilizzato, la velocità di
connessione e i file già memorizzati nella cache. Senza scaricare dati
superflui.
Mettiamo le cose bianco su nero
Le pagine di Pandanews vengono visitate da centinaia di migliaia di
visitatori al mese. Abbiamo scelto di utilizzare testi chiari su sfondo scuro
per i contenuti editoriali, in modo da risparmiare fino al 60% di energia.
Per gli schermi moderni infatti un pixel nero è un pixel spento. E per
l’ambiente è un grande risparmio.