Un pipistrello con le zanne, un serpente lupo mimetico, una vespa ‘dissennatore’ e il secondo insetto più lungo al mondo (ben 54 centimetri di lunghezza) sono tra le stranezze zoologiche scoperte dagli scienziati nel Sud-Est asiatico (regione del Greater Mekong) nel 2014. Molte di queste 139 nuove specie sono già a rischio, secondo un nuovo rapporto del WWF.
In totale si tratta di 90 specie di piante, 23 di rettili, 16 di anfibi, nove specie di pesci e un mammifero, che sono dettagliatamente descritti nel rapporto “Magical Mekong”, dal nome del grande fiume che attraversa l’area. Vi sono anche quattro specie di falene (farfalle notturne) cui sono stati dati i nomi di principesse thailandesi e una rana spinosa dai colori cangianti (Gracixalus lumarius).
In totale sono quindi 2.216 le nuove specie scoperte tra il 1997 e il 2014 in questa incredibile e lussureggiante regione che include Cambogia, Laos, Birmania, Thailandia e Vietnam. Una media di tre nuove specie alla settimana.
“Si tratta di ecosistemi unici, un vero e proprio santuario di biodiversità che fornisce benefici fondamentali per milioni di persone in tutta la regione”, ha detto Teak Seng, Direttore Conservazione del WWF-Greater Mekong.
La vespa dissennatore (Thailandia ampulex) è stata così chiamata con voto popolare in onore di Harry Potter e dei personaggi della famosa saga: il veleno della vespa paralizza infatti la preda, che viene poi divorata viva.
Il secondo più grande insetto al mondo, un insetto stecco (Phryganistria heusii yentuensis) che misura 54 centimetri, è stato trovato a meno di un chilometro di distanza da un villaggio nel nord del Vietnam. Poi un serpente lupo furtivo (ma non velenoso) abilissimo a mimetizzarsi con la corteccia degli alberi e i muschi che caratterizzano il suo habitat in Cambogia (Lycodon zoosvictoriae).
.
Una nuova specie di pipistrello dalla dentatura impressionante (Hypsugo dolichodon), che vive nelle grotte più remote delle foreste del Laos, è a rischio perché vive in un’area che rischia di essere pesantemente compromessa dalla costruzione di una diga. “Come rivela il rapporto Magico Mekong – sottolinea Isabella Pratesi, Direttore Conservazione del WWF – , gli scienziati che studiano questa regione stanno facendo una vera e propria corsa contro il tempo per documentare queste scoperte zoologiche straordinarie, ma anche per sostenere la causa della conservazione delle foreste, minacciate come sono dalla deforestazione, che favorisce il bracconaggio e porta con sé lo sviluppo di una intricata rete di strade che a sua volta favorisce proprio la deforestazione”.
Dì la tua su Twitter: #MagicalMekong