Il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e il Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA hanno confermato il 2015 come l’anno record per la temperatura media della superficie terrestre registrata a livello globale da quando vengono registrate le temperature in maniera scientifica dal 1880.
“La nuova normalità è l’instabilità – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – Mai come in questi ultimi anni gli eventi climatici estremi sono stati amplificati dal riscaldamento globale che ha modificato l’intera dinamica energetica dell’atmosfera e le devastanti conseguenze stanno già impattando sia sulle comunità umane che sulle popolazioni di animali e gli ecosistemi che sono diffusi dall’Artico all’Amazzonia.
Purtroppo la scia di questo anno record proseguirà anche nel 2016 con impatti sugli eventi meteo che potranno raggiungere livelli estremi importanti. Il ghiaccio marino dell’Artico è prossimo al record negativo di spessore rispetto alle medie previste in questa fase dell’anno e le temperature degli oceani sono anch’esse ai massimi storici (entrambe causate da un mix di effetti dovuti sia al recente fenomeno del El Nino, particolarmente rafforzato, e dei complessivi effetti risultanti dal riscaldamento globale) . In Amazzonia la riduzione drastica delle piogge invernali lascerà la regione esposta a maggiori rischi di incendi quando arriverà la stagione secca, con incremento di CO2 rilasciato in atmosfera e l’avvio di un circolo vizioso particolarmente pericoloso per gli equilibri dinamici dell’intero sistema climatico”.
“Gli eventi estremi registrati negli ultimi anni ci impongo di agire in fretta per evitare il cambiamento climatico più catastrofico, limitando il riscaldamento globale a 1,5°C come deciso a Parigi –ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia- E’ urgente cambiare passo verso un’economia a basso tenore di carbonio basata sul risparmio, sull’efficienza e sulle fonti rinnovabili di energia, lasciando sotto terra la maggior parte dei combustibili fossili che non abbiamo ancora bruciato. Allo stesso tempo dobbiamo prepararci ad affrontare gli effetti ormai inevitabili del cambiamento climatico. In Italia, come in tutti i paesi, è urgente e imprescindibile una strategia climatica, richiesta anche dall’accordo di Parigi”.