L’alimentazione sostenibile è il tema scelto dal WWF per partecipare all’Earth Day Italia che festeggia la 43ma Giornata della Terra con un grande concerto a Milano, ( info su http://earthdayitalia.org/).
Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del WWF Italia, che parteciperà alla maratona web dell’Earth Day con un video ricorda che “L’alimentazione ha un ruolo prioritario quando si parla di tutela ambientale. Il cibo che scegliamo – e ancor di più quello che sprechiamo – rischia di ‘affamare’ il Pianeta e i suoi abitanti. Per garantire la salute a lungo termine del Pianeta è necessario e urgente ridurre drasticamente l’impatto negativo delle produzioni alimentari. La ricetta per salvare il Pianeta passa anche nel cambiamento della nostra alimentazione quotidiana, tra cui la riscoperta del modello alimentare mediterraneo, il cui valore ambientale e nutrizionale è riconosciuto da tempo dalla comunità scientifica internazionale. ”
Per il WWF la produzione alimentare è infatti responsabile del consumo del 38% delle terre emerse non coperte da ghiacci, del degrado di habitat e della perdita di biodiversità. L’agricoltura ha già distrutto o trasformato radicalmente il 70% dei pascoli, il 50% delle savane, il 45% delle foreste decidue temperate e il 25% delle foreste tropicali mentre l’irrigazione utilizza il 70% dell’acqua dolce disponibile sul Pianeta. I processi produttivi connessi alle produzioni alimentari causano l’inquinamento di fiumi e oceani e l’emissione di una quantità di gas serra molto elevata.
Se escludiamo l’ultima glaciazione, nessun altro fattore ha avuto un impatto tanto distruttivo sugli ecosistemi.
Se da un lato per vincere questa sfida sono necessarie azioni globali che riguardano l’arrestare l’espansione dei terreni agricoli, il miglioramento dell’efficienza dell’uso di risorse (per unità di acqua, di energia), la riduzione degli sprechi lungo filiere, dall’altro basterebbero alcuni semplici cambiamenti alle nostre scelte alimentari per spingere la produzione di cibo in una direzione più sostenibile. A partire dalla rivalutazione di un’alimentazione ricca di vegetali e frutta di stagione e di provenienza locale, passando per una drastica riduzione dei consumi di carne, soprattutto bovina, evitando i cibi eccessivamente elaborati e trasformati, diversificando il pesce che si acquista (evitando le specie sovrasfruttate) sono tutte misure che possono migliorare la nostra salute e al contempo ridurre i costi ambientali del sistema agroalimentare. E ancora, se nei paesi poveri, gli sprechi sono dovuto principalmente a raccolti perduti e infrastrutture inadeguate, in Europa il 40% avviene nelle nostre dispense e frigoriferi. Anche i piccoli miglioramenti sono importanti. Sforzi mirati nel ridurre gli sprechi – soprattutto di quegli alimenti che assorbono più risorse, come carne e latticini – potrebbero fare una grande differenza. A questi temi il WWF ha dedicato l’iniziativa ‘One Planet Food’
Il lavoro del WWF sul tema dell’alimentazione è possibile anche grazie a quanto raccolto grazie al 5×1000 che ogni cittadino può devolvere gratuitamente all’associazione.