Nel 1972 il Club di Roma pubblicava il suo primo rapporto “The Limits to Growth”
Cinquanta anni fa il Club di Roma pubblicava il suo primo rapporto “The Limits to Growth” (I limiti della crescita), indicando al mondo che l’umanità avrebbe dovuto prendere coscienza al più presto del fatto che viviamo su un pianeta dai limiti fisici ben precisi. Il rapporto fu realizzato dal team del System Dynamics Group dell’MIT e presentato alla sede della Smithsonian Institution a Washington il 2 marzo 1972. Oggi, a mezzo secolo di distanza, il Club di Roma, istituzione fondata da Aurelio Peccei, ha pubblicato due rapporti legati a questo anniversario e al rilancio innovativo della grande sfida della sostenibilità.
Il primo rapporto dal titolo “Limits and Beyond” curato da Ugo Bardi e Carlos Alvarez Pereira è uscito in questi giorni , qui info utili
Il secondo sarà pubblicato in settembre con il titolo “Earth For All” ed è realizzato dal team dell’iniziativa internazionale voluta dal Club, Earth4All (Qui > ).
Lo scorso 2-3 giugno a Stoccolma si è tenuto l’evento delle Nazioni Unite in occasione dei 50 anni dalla prima conferenza mondiale delle Nazioni Unite sull’ambiente (Qui > ), che si tenne proprio a Stoccolma ai primi di giugno del 1972.
“Quando fu lanciato il rapporto nel 1972 “I limiti alla crescita” – sottolinea il Presidente onorario della Comunità Scientifica WWF, Gianfranco Bologna, tra gli autori di Limits and Beyond – , allora erroneamente tradotto da Mondadori “I limiti allo sviluppo”, il Consiglio nazionale del WWF approvò una delibera all’unanimità che plaudiva all’iniziativa e condivideva in pieno le analisi e le proposte del Club di Roma”.
I loro modelli avevano ragione? Cosa abbiamo imparato da questo rapporto? Cosa abbiamo fatto in 50 anni e cosa non abbiamo fatto? E, soprattutto, cosa possiamo fare? Ora, nel 2022, il Club di Roma ha coinvolto due degli autori originali del libro del 1972, Dennis Meadows e Jorgen Randers, insieme a una serie di altri pensatori, scienziati, analisti ed economisti di fama mondiale provenienti da tutto il mondo, per rispondere a queste domande e affrontare il problema numero uno del nostro tempo.
