Alla COP15 la strada è ancora in salita
Si è conclusa da poco la prima settimana di negoziati alla COP15 sulla biodiversità, e c’è ancora molta strada da fare. Per il momento c’è una bozza di accordo che comprende alcuni temi prioritari per il WWF: la conservazione del 30% della biodiversità globale, il rispetto dei diritti delle popolazioni indigene e locali e una mission ambiziosa che guiderà gli sforzi sulla biodiversità del prossimo decennio come l’obiettivo di 1.5°C guida quelli sul clima.
Purtroppo ci sono anche elementi preoccupanti: i negoziatori si sono focalizzati per la maggior parte su dettagli piuttosto che sulla sostanza degli obiettivi e dei target e resta ancora molto testo su cui trovare un accordo e pochi giorni per farlo.
I Ministri arriveranno questo giovedì ed è fondamentale che trovino un testo relativamente pulito e ambizioso da discutere e su cui trovare un accordo.
Siamo in particolare preoccupati che il sistema di attuazione del piano, che dovrà assicurare che i Paesi agiscano concretamente per raggiungerne gli obiettivi, e l’obiettivo di dimezzare l’impronta ecologica di produzione e consumo entro il 2030 sono ancora lontani da trovare un punto di accordo.
L’agricoltura, ad esempio, è responsabile della perdita del 70% della biodiversità terrestre a causa della conversione dei terreni, dell’inquinamento e del degrado del suolo. La COP 15 deve rappresentare un punto di svolta in cui i Paesi si accordano per riparare il nostro sistema alimentare come parte di una più ampia transizione dei nostri settori produttivi, affinché lavorino con la natura e non contro di essa.
Il WWF esorta I Paesi a ricordarsi perché sono riuniti a Montreal: perché l’umanità e la natura stanno affrontando una crisi senza precedenti che minaccia la stessa vita sul nostro pianeta. Dobbiamo lavorare insieme per salvaguardare la nostra unica casa.
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