Se il 6% della soia prodotta al mondo è destinata direttamente al consumo umano, circa tre quarti vengono invece utilizzati per l’alimentazione animale, soprattutto per pollame e suini (per produrre 1 chilogrammo di carne suina vengono utilizzati 263 grammi di soia, ben 575 per il pollo, 173 per il manzo e 307 un analogo quantitativo di uova) .
Amazzonia “buona” da mangiare?
Negli ultimi 50 anni si è già perso quasi un quinto della superficie della foresta amazzonica e la produzione di soia è la maggiore responsabile della deforestazione principalmente in Brasile e Bolivia, insieme con l’espansione dei pascoli per il bestiame allevato, gli incendi, il disboscamento legale e illegale, la costruzione di strade asfaltate e il degrado causato dai cambiamenti climatici in atto. Gli impatti esterni della produzione di soia, come l’inquinamento dei corsi d’acqua da prodotti agrochimici e l’erosione del suolo, hanno avuto anch’essi un impatto sugli ecosistemi naturali.