“Sbaglia colui che crede che le risorse del mare siano inesauribili. La tremenda pressione della pesca causata da un aumento della popolazione e dei consumi stanno oggi causando il calo drastico di tutte le popolazioni di pesci, crostacei e molluschi in tutti i mari del mondo. Se non si porrà un freno al prelievo irresponsabile tra pochi anni anche il mare diverrà deserto.”
È il testo che accompagna il bellissimo acquarello di Fulco Pratesi, fondatore e Presidente onorario del WWF Italia , noto anche per i suoi acquerelli naturalistici, che ha deciso di partecipare in prima persona alla campagna europea “PAINT A FISH – Dipingi un pesce!”. Sostenuta da un gruppo di associazioni internazionali, tra cui WWF, Greenpeace e la coalizione OCEAN2012, la campagna ha già coinvolto quasi 20.000 persone da tutta Europa a mostrare il proprio amore per i pesci, dipingendone uno da inviare ai propri deputati al Parlamento Europeo, che il prossimo 6 febbraio a Strasburgo voteranno un importante passo verso la riforma della pesca che potrebbe consentire il recupero degli stock ittici e impedire la bancarotta degli oceani.
C’è tempo fino al 6 febbraio per far sentire la propria voce attraverso i colori del profondo blu. Si può inviare una scansione del proprio disegno oppure, in pochi minuti, dipingere direttamente online con un semplice programma a questo link e sul sito www.wwf.it
“Nel mese di dicembre la commissione della pesca del parlamento Europeo (PECH) ha votato a favore delle proposte di riforma che potrebbero aprire la strada allo sviluppo sostenibile della pesca della UE. Spetta ora ai deputati in Aula, nella votazione prevista il 6 febbraio, votare e sostenere in blocco questa posizione e mostrare la forza del Parlamento europeo nel suo nuovo ruolo di co- decisione – che con uguali poteri ai Ministri della pesca, rappresenta i cittadini dell’UE” ha detto Marco Costantini Responsabile Mare WWF Italia.
Due terzi dei nostri mari sono soggetti a sovra sfruttamento – i politici li hanno spinti al limite del fallimento – e a rischio ci sono sia i pesci che lo stesso settore della pesca. Ora c’è la possibilità di cambiare tutto questo, spingendo l’Europa a votare entro la fine del 2013 l’adozione di un nuovo quadro normativo che porti ad una pesca realmente sostenibile sul piano ambientale ed economico. Per garantire la salute dei mari e del settore, occorre consentire il recupero degli stock ittici entro il 2015, ma ci sono potenti interessi che vogliono ritardare questa decisione.
Se le cose non cambiano, sarà un disastro per l’ambiente marino, gli stock ittici e anche i pescatori.