La star del tennis Andy Murray (impegnato in questi giorni a Londra nel torneo Masters, al quale partecipano i primi 8 tennisti delle classifiche ATP) è da oggi un ambasciatore mondiale del WWF, “arruolato” a sostegno della battaglia contro il bracconaggio e il commercio illegale di specie selvatiche. Il numero 8 del mondo, vincitore di Wimbledon 2013 contribuirà così a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso un’iniziativa in Nepal che mira ad addestrare cani da fiuto per stroncare i bracconieri all’interno del Parco Nazionale di Chitwan. Andy, noto per il suo amore per i cani, sosterrà il progetto attraverso la raccolta fondi durante la sua stagione tennistica 2015.
In Nepal vivono tigri, rinoceronti ed elefanti – specie straordinarie ma in pericolo a causa del bracconaggio per il commercio illegale di parti di animali. Ma è anche una delle rotte del commercio illegale di natura. L’ addestramento dei cani da fiuto è un nuovo piano che affiancherà il programma commercio di specie selvatiche attuale del WWF nel paese . In onore del sostegno di Andy un nuovo cucciolo che farà parte del team di formazione d’elite si chiamerà ‘ Murray.
“E ‘un fatto sconvolgente che il bracconaggio al rinoceronte sia aumentato del 7.700 % tra il 2007 e il 2013, o che siano rimaste in natura appena 3.200 tigri – ha detto Andy Murray –. Qualsiasi cosa si possa fare per scoraggiare i bracconieri è un passo positivo nella giusta direzione. Personalmente seguo il lavoro del WWF sul commercio illegale di specie selvatiche da un po ‘ di tempo e il programma di cani anti-bracconaggio sembra essere perfetto per le mie…corde . So dai miei cani quanto possano essere intelligenti, ed è affascinante come questi animali possano comunicare con chi li guida. Sono impaziente di andare a conoscere il mio… omonimo Murray al lavoro”.
Heather Sohl, a capo del Programma Specie del WWF britannico sottolinea che “come parte di un programma globale per combattere il bracconaggio e il commercio illegale di specie selvatiche il WWF avvia anche l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia, come la gestione del pattugliamento utilizzando il GPS e le banche dati, e l’utilizzo dei droni per monitorare , individuare e scoraggiare il bracconaggio, insieme con l’uso – per la prima volta – dei cani da fiuto. Con la giusta formazione, i cani da fiuto possono essere utilissimi per scovare alle frontiere le parti di fauna selvatica, come il corno di rinoceronte, le ossa e le pelli di tigre”..