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Anno nero per la fauna selvatica in Lombardia

Passano gli anni, gli uccelli migratori sono in continuo calo, diminuiscono i cacciatori ma il bracconaggio in Lombardia non conosce crisi: 52 i cacciatori denunciati grazie all’attività di vigilanza svolta dalle guardie venatorie del WWF nel corso del…

Passano gli anni, gli uccelli migratori sono in continuo calo, diminuiscono i cacciatori ma il bracconaggio in Lombardia non conosce crisi: 52 i cacciatori denunciati grazie all’attività di vigilanza svolta dalle guardie venatorie del WWF nel corso del 2019.

“Abbattimento di specie protette ed uso di richiami acustici vietati sono i reati più frequenti- spiega Antonio Delle Monache, coordinatore delle guardie WWF in Lombardia-. Pettirosso, capinera, beccafico, balia nera, torcicollo, pispola, fringuello, ballerina bianca, fanello, peppola, spioncello, migliarino di palude, cinciarella, codirosso spazzacamino, frosone, codirosso, tottavilla: sono 17 le specie protette trovate nei carnieri di cacciatori che continuano a praticare un’attività venatoria che porta alla “desertificazione faunistica” delle nostre campagne”.
Un episodio che ben racconta la situazione, soprattutto in Provincia di Brescia: tre cacciatori sorpresi a Gottolengo il 22 dicembre, che avevano abbattuto solo uccelli protetti (11 pettirossi, cinque tottaville e due fringuelli).
Il numero dei cacciatori in Lombardia è passato dai 78308 del 2009/2010 ai 57433 del 2017/2018; la provincia di Brescia si attesta come prima per numero di cacciatori (poco meno di 20.000), seguita da Bergamo con circa 10.000.

“Quest’anno abbiamo riscontrato in più casi che il cacciatore sorpreso a commettere illeciti penali era recidivo, a volte già denunciato dalle guardie WWF o da altri Organi di Polizia; in due casi addirittura denunciato da pochi giorni- aggiunge Antonio Delle Monache-. Ciò dimostra da una parte l’efficacia dell’attività di vigilanza, dall’altra lo scarso deterrente che le norme esistenti hanno su persone che fanno del bracconaggio un business anche economico. È necessario inasprire le pene, soprattutto prevedendo la sospensione della licenza nei casi più odiosi, dove la quantità di animali uccisi dimostra la deliberata volontà di infrangere la legge. Clamoroso il caso del giovane cacciatore (oramai privo di licenza) denunciato dai carabinieri forestali ben tre volte in pochi mesi, l’ultima volta sorpreso proprio dalle guardie WWF con reti uccellagione che avevano catturato pettirossi”.

“Altra questione che va affrontata è l’utilizzo dei richiami acustici vietati: onnipresenti soprattutto nella caccia vagante ai piccoli uccelli e negli appostamenti temporanei all’allodola. Un grande aiuto è arrivato dai tanti cacciatori che ci hanno segnalato l’uso di questi micidiali mezzi, vietati, e ha permesso il sequestro di ben 36 richiami acustici. La collaborazione tra le guardie WWF e molti cacciatori è un dato ormai assodato da molti anni a dimostrazione che la lotta al bracconaggio e la “malacaccia” uniscono mondo ambientalista e venatorio”, continua il coordinatore delle guardie in Lombardia. 
Sempre grave la situazione in Lomellina (Pavia), seppur migliorata rispetto agli anni scorsi, soprattutto grazie all’impegno costante della Polizia Provinciale. Le belle campagne della Lomellina sono purtroppo sottoposte ad una grande pressione venatoria soprattutto da parte di cacciatori foranei: anche in quest’area l’abbattimento di uccelli protetti è una costante, così come l’utilizzo di richiami vietati. Richiami che vengono occultati ed azionati con telecomandi proprio al fine di eludere i controlli.

45 cacciatori sono stati denunciati in provincia di Brescia, 6 in Provincia di Pavia e uno in Provincia di Lodi. Oltre alle violazioni penali riscontrate, sono stati redatti anche verbali amministrativi per un totale di 6742 euro, un numero esiguo che dimostra, dato positivo, il sostanziale rispetto delle norme generali che riguardano il rispetto delle distanze da strade e immobili e l’annotazione delle giornate di caccia e della fauna abbattuta.
Sul tema dell’annotazione i cacciatori hanno dimostrato maturità, e nella realtà tutte le polemiche sull’obbligo di annotazione della fauna migratoria abbattuta si sono rivelate pretestuose: i cacciatori hanno comprendeso il significato della norma introdotta e l’importanza al fine di monitorare l’impatto dell’attività venatoria e la consistenza della fauna migratoria.

Da segnalare un  solo episodio di ostilità  nei confronti delle guardie WWF che si è verificato nel comune di Desenzano nel mese di Ottobre quando alla vettura di servizio sono state tagliate le gomme.
“Casi del genere si verificano ogni anno- conclude Antonio Delle Monache- ma restano casi  isolati. Ogni genere di violenza va condannato, da qualsiasi parte giunga. Così come il danneggiamento avvenuto anche quest’anno di capanni da caccia e l’odiosa lettera di minacce al consigliere regionale Barbara Mazzali”. 

Le attività di vigilanza del WWF, sempre in coordinamento con le forze di polizia, proseguiranno e si invitano i cittadini a segnalare eventuali casi di caccia illegale in Lombardia al numero antibracconaggio 328.7308288, o tramite la pagina Facebook delle guardie WWF in Lombardia

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