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Autorità energia: non sono le rinnovabili a mettere a rischio il sistema

Commentando la relazione del Presidente dell’Autorità per l’Energia, Guido Bortoni, Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, ha dichiarato: “Dalla relazione odierna dell’Autorità per l’Energia scaturiscono più domande che risposte. Non è chiaro, infatti, come la…

Commentando la relazione del Presidente dell’Autorità per l’Energia, Guido Bortoni, Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, ha dichiarato:
“Dalla relazione odierna dell’Autorità per l’Energia scaturiscono più domande che risposte. Non è chiaro, infatti, come la regolazione si sia adeguata al mutato contesto (diminuzione della domanda) e in base a quali presupposti. Invece di avallare la propaganda sugli incentivi alle rinnovabili, si sarebbe dovuto operare per garantire che i vantaggi del costo zero dell’energia prodotta con fonti rinnovabili e immessa in rete facesse scendere il prezzo totale dell’energia per i consumatori (PMI e famiglie), ripagandoli degli oneri del conto energia in bolletta: questo è mancato perché Ministero, Autorità e altri gestori si sono fatti maggiormente carico delle problematiche dei produttori e dei vantaggi dei distributori che degli interessi veri dei consumatori.

Dalla relazione mancano riferimenti agli altri oneri in bolletta, evidentemente il regolatore considera alcuni oneri più accettabili di altri, benché molti costi che pesano in bolletta siano legati a interessi di parte e non al più generale vantaggio a investire per quanto richiesto nelle energie del futuro.

Oltretutto, le rinnovabili non mettono a rischio la sicurezza del sistema, a differenza di quel che dice Bortoni; è l’approvvigionamento estero che costituisce sempre un potenziale fattore di crisi, comunque arrivi;  le rinnovabili e l’efficienza energetica sono l’antidoto.

Un’altra domanda senza risposta è chi opera le scelte per migliorare gli strumenti di selezione degli sviluppi infrastrutturali, e in base a quali criteri; dire che decide il mercato è rinviare la decisione a dinamiche non trasparenti, visto che molti investimenti sono pubblici.
Oggi sono necessari investimenti orientati al nuovo paradigma energetico, di cui pure Bortoni parla, mentre gli investimenti in infrastrutture obsolete o che lo saranno nell’arco di pochi decenni  rischiano di essere sovradimensionati e non dettati da un adeguato approccio strategico. L’Overcapacity delle centrali termoelettriche dovrebbe aver insegnato qualcosa.

Si fa rifermento all’Europa solo in alcuni casi: il capacity market doveva essere concertato a livello europeo, mentre le fughe in avanti rappresentano solo un sussidio, un aiuto di stato e un onere in bolletta per investimenti sbagliati ed eccessivi che hanno provocato overcapacity, alla faccia del mercato. Che l’Autorità avvii il superamento della tariffa progressiva, che pure ha ispirato tariffe analoghe in altri stati non solo europei, è un regalo a chi non vuole la diminuzione dei consumi netti, al di là della retorica: e ci chiediamo come mai Bortoni lo annunci ancor prima del recepimento delle varie osservazioni allo schema di recepimento della direttiva europea.

In sostanza, noi riteniamo che l’Autorità debba ritrovare il suo ruolo originario a tutela reale degli interessi dei consumatori e di quelli più generali, come il clima e l’ambiente”. 

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