In Sicilia si salva dall’estinzione, in Sardegna si reintroduce dopo la scomparsa negli anni Novanta. Il risultato è che in quattro anni un numero sempre maggiore di esemplari di Aquila di Bonelli vola nei cieli delle due isole italiane: grazie ai progetti europei Life ConRaSi del WWF Italia e Aquila a-Life (coordinato dall’associazione faunistica spagnola Grefa e per la Sardegna da Ispra) oggi uno dei rapaci di maggior importanza conservazionistica per l’Italia continua ad essere presente nei nostri habitat.
I due progetti hanno deciso di festeggiare l’Aquila Day, per diffondere la conoscenza di questo splendido rapace a rischio di estinzione e informare su cosa si sta facendo nel nostro Paese per la sua conservazione. Nel caso della Sicilia il progetto Life lotta contro il declino della popolazione locale della splendida aquila, ridotta a una dozzina di coppie a causa della depredazione di uova e pulcini dai nidi a fini collezionistici e per la falconeria. In Sardegna si è invece ripartiti da zero dopo l’estinzione, portando ogni anno nell’isola nuovi esemplari a partire dall’estate 2018.
In quest’ultimo caso, Aquila a-Life, condotto da ISPRA, con il supporto dell’agenzia Forestas e del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna ha reintrodotto, nel territorio sardo, 21 pulli provenienti da Spagna e Francia e uno anche dalla Sicilia, a sottolineare la sinergia dei progetti per la conservazione della specie. A circa 50-60 giorni di età gli uccelli sono stati trasferiti nella voliera nel Parco di Tepilora e liberati non appena autonomi, ma sempre monitorati grazie ad un piccolo apparecchio Gps posizionato sul dorso.
Anche Life ConRaSi di WWF Italia, in collaborazione con la Regione Siciliana e Grefa, ha prodotto ottimi risultati. Partito nel 2016, il progetto ha favorito l’aumento dei siti riproduttivi (51 nel 2020 contro i 46 del 2016) e aiutato a portare a 38 le coppie di aquile che quest’anno hanno deposto almeno un uovo (erano 20 nel 2016). Complessivamente le giovani aquile giunte ad involarsi dai nidi negli ultimi cinque anni assommano a 180 e ammontano a 45 quelle involatesi tra maggio e giugno di quest’anno. Infine 16 giovani sono oggi quotidianamente monitorati grazie a piccoli tag GPS collocati sul loro dorso.
In Sardegna è ancora presto per parlare di riproduzione, ma la capacità di adattamento mostrata dagli esemplari lascia ben sperare. Ci sono stati alcuni incontri, ma ancora nessuna associazione stabile tra individui.
Anche in Spagna, grazie al lavoro dell’associazione naturalistica Grefa e degli altri partner del progetto Aquila a-Life, i risultati sono buoni: nel tempo si sono formate 12 coppie nelle aree di liberazione (8 nell’isola di Maiorca e 4 nella comunità di Madrid) con diversi casi di nidificazione riuscita.
Oltre alle malattie infettive e al bracconaggio, in Spagna come in Italia, una delle minacce più gravi per la sopravvivenza della specie è rappresentata dall’elettrocuzione. Aquila a-Life prevede in Spagna un accordo con i gestori delle reti elettriche per correggere le linee più pericolose e renderle innocue ad un eventuale contatto con l’aquila di Bonelli, così come con altri rapaci. A Maiorca e Madrid sono stati posti in sicurezza circa 1200 sostegni di linee elettriche e segnalati oltre 7000 tralicci pericolosi per diverse specie di uccelli. Sul sito del progetto è stato attivato un corso on-line per aumentare il livello di conoscenza di questa importante minaccia. Anche in Sardegna, e-distribuzione ha corretto diversi sostegni nelle vicinanze dell’area di rilascio ed il dialogo continua per estendere gli interventi in altre aree critiche.
La storia dell’Aquila di Bonelli e della reintroduzione in Sardegna è raccontata anche in un fumetto scaricabile QUI.
Buone notizie per la conservazione dei rapaci in Italia
In Sicilia si salva dall’estinzione, in Sardegna si reintroduce dopo la scomparsa negli anni Novanta. Il risultato è che in quattro anni un numero sempre maggiore di esemplari di Aquila di Bonelli vola nei cieli delle due isole…