“Rispettare le previsioni che, a partire dalla direttiva Uccelli, richiedono la massima protezione per gli uccelli in migrazione, chiudendo la caccia a tordi e beccaccia”. Lo chiedono le associazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, WWF che hanno già più volte, e per tempo, avanzato la richiesta alle regioni italiane e informato la Commissione europea del rischio di una nuova infrazione italiana della direttiva.
“Ci sono almeno quattro specie – la beccaccia, i tordi sassello e bottaccio e la cesena – che già da molti giorni hanno avviato il loro viaggio di migrazione verso il nord Europea, dove si riprodurranno. E’ una fase molto delicata dal punto di vista biologico, ragione per cui la direttiva Uccelli e la stessa legge italiana 157/92 richiedono il massimo della protezione, con il completo divieto di caccia.
Ciononostante, molte regioni non hanno redatto correttamente i calendari venatori e non hanno ancora provveduto alla loro correzione, dichiarando chiusa la stagione di caccia quantomeno per quelle specie. E’ un obbligo che, seppure in ritardo, va applicato, immediatamente e senza tentennamenti.
“La richiesta – osservano le associazioni – è giunta, sebbene con colpevole ritardo e in forma eccessivamente blanda, anche dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che in una lettera ha ricordato alle regioni la procedura avviata dalla Commissione europea contro l’Italia proprio, tra le altre cose, per la mancata chiusura della caccia a queste specie entro termini compatibili con le fasi di migrazione.
“In queste ore stiamo monitorando attentamente la situazione – concludono le associazioni – e segnaleremo alla Commissione europea tutti i casi di illegittimità che si verificheranno in Italia. E’ altamente probabile che la Procedura Pilot si trasformi, a quel punto, in vera e propria procedura di infrazione, con alta probabilità di rapida condanna del nostro Paese e delle sue regioni inadempienti”