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WWF vuole sottolineare come di recente la regione Valle d’Aosta stia adottando scelte schizofreniche riguardo alla gestione della stagione venatoria. Se da un lato la Regione afferma di voler promuovere il turismo naturalistico, valorizzando il patrimonio faunistico, dall’altro lato accontenta le lobby dei cacciatori anche quest’anno. In particolare è emblematico il caso della caccia alla volpe, permesso da settembre a fine gennaio e senza limiti numerici. Dapprima in modalità individuale, poi da novembre in modalità “alla cerca” con i cani e da dicembre in “caccia in battuta”, cioè con gruppi fino a 15 cacciatori e cani.
Inoltre la Valle d’Aosta approfittando della discrezionalità della legge 157/92 che “vieta di cacciare su terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve, salvo che nella zona faunistica delle Alpi”, permette la caccia su terreni innevati sia agli ungulati che ai tetraonidi, a questo si aggiungono i piani di caccia per il controllo numerico dei corvidi.
Per WWF Italia e per gli amanti della natura l’idea di incentivare il turismo, mantenendo la possibilità di cacciare nelle aree alpine della Valle d’Aosta, risulta una scelta alquanto discutibile, specie per l’incompatibilità delle due attività. La presenza di turisti in zone di caccia, di fatto, aumenta il rischio di incidenti, purtroppo frequenti in queste aree.