Le forti pressioni del mondo venatorio rischiano di condizionare le Regioni.
Le associazioni ENPA– LAC – LAV– LIPU BirdLife Italia– WWF Italia: la tutela di una specie a serio rischio non può essere piegata agli interessi dei cacciatori
“E’ indispensabile garantire piena protezione alla Tortora selvatica, con la moratoria della caccia o quantomeno l’assoluto divieto di abbattimenti in preapertura. Il Ministro Cingolani intervenga, a difesa di una specie ad alto rischio”.
Lo dichiarano le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu-BirdLife Italia e WWF Italia alla vigilia della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella quale si discuterà la proposta di Piano di gestione nazionale della Tortora selvatica (Streptopelia turtur) elaborata da Ispra.
“Il grave stato di conservazione della Tortora selvatica è dimostrato tanto dallo studio di BirdLife International (si veda nota), nel quale la specie è classificata come SPEC1, cioè globalmente minacciata, confermato dalla classificazione in Vulnerable della Lista rossa mondiale, quanto dagli studi di Reporting ai sensi delle Direttive Uccelli e Habitat, in cui il trend della popolazione è Decreasing”.
“A questo si aggiungono le risultanze del rapporto del Nadeg (Gruppo di esperti dell’Unione europea sulle Direttive Habitat e Uccelli) da cui emerge che la specie è considerata ‘non sicura’ e richiede azioni consequenziali.
“Si tratta dunque di una situazione di assoluta evidenza e priorità, già evidenziata nel recente passato dalla Commissione europea, che non può che portare alla decisione di una moratoria della caccia sulla specie e solo in subordine ad un divieto assoluto di abbatterla nel periodo di preapertura.
“Ogni diversa deliberazione comporterebbe un grave danno alla specie e un’evidente inadempienza dei soggetti istituzionali e tecnici preposti alla protezione del patrimonio dello Stato e all’adozione delle misure necessarie per l’adeguata conservazione di specie e popolazioni di uccelli selvatici.
“Per questo il nostro appello al Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani: porti la posizione forte del suo Ministero e non ceda all’incredibile pressione delle Regioni, che sembrano aver dimenticato il loro profilo pubblico per sposare in pieno le istanze delle associazioni venatorie. Una situazione che non esitiamo a definire scabrosa e che merita un’attenta riflessione istituzionale”.