Il WWF esprime un cauto ottimismo per lo stato di conservazione del tonno rosso, visti i risultati del Comitato scientifico dell’ICCAT Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico, che si è appena conclusa e in vista della riunione della Commissione stessa prevista a Genova dal 10 al 17 novembre.
“Troppe sono ancora le incertezze che si evincono dai risultati dalle valutazione scientifiche, tuttavia è sotto gli occhi di tutti che lo stock di tonno rosso non rischia più il collasso. E questo dipende unicamente dall’aver rispettato il piano di gestione deciso anni addietro sulla base di un approccio del tutto cautelativo. Ci preoccupa ancora la scarsa efficienza dei processi di tracciabilità” commenta Marco Costantini, responsabile del programma mare del WWF Italia.
Tenendo ben presente la situazione, WWF quindi chiede all’ICCAT – nel prossimo meeting che si terrà a Genova, dal 10 al 17 Novembre del 2014 – di adottare una decisione fortemente cautelativa perché la precauzione è d’obbligo e quindi di optare per un incremento graduale della quota tonno non superiore al 10% per ogni anno, per i prossimi 5 anni.
I ricercatori hanno appena affermato che gli sforzi di gestione fatti a tutt’oggi hanno determinato un aumento della popolazione. Tuttavia loro stessi ammettono che esistono ancora zone d’ombra nella valutazione corretta dello stato dello stock.
Un aspetto che non va sottovalutato, secondo il WWF, è la scarsa efficacia del Bluefin Tuna Catch Document (BCD), la certificazione di tracciabilità delle catture. Uno studio recente commissionato proprio dal WWF, ha dimostrato le debolezze di questo sistema. Lo studio dimostra anche che con questo livello di efficacia nella certificazione della tracciabilità, ICCAT non rispetterebbe i criteri minimi del regolamento europeo IUU (Illegal, unreported and unregulated fishing), cioè la pesca illegale, non registrata e non regolata.
“Se riduciamo al minimo gli ancora presenti fenomeni di pesca illegale, se miglioriamo l’efficacia della tracciabilità, siamo veramente prossimi ad un successo unico nella storia della gestione della pesca” conclude Marco Costantini.