WWF e Legambiente chiedono chiarimenti sulla sismicità dell’area dove risiede la centrale nucleare di Krško
Il WWF, assieme a Legambiente, chiede con una nota ai governi di Slovenia e Croazia che divulghino i risultati dello studio dell’istituto francese sulla sicurezza nucleare che ha messo in luce un’elevato rischio sismico nella zona di Krško dove, dal 1983, è in funzione una centrale nucleare da 690 MW.
La nota è stata inviata ai ministeri competenti di Slovenia e Croazia entrambe proprietarie al 50% della centrale. A fine marzo 2013 la stampa aveva dato notizia della conclusione di questo studio, commissionato dalla società che gestisce la centrale, in relazione al progetto di ampliamento della centrale. Già dal 2011 era previsto nel Piano Energetico della Repubblica di Slovenia di costruire accanto alla centrale nucleare esistente una nuova centrale da 1.600 MW.
Questo progetto aveva ricevuto il sostegno dell’ex presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, che assieme agli industriali della regione e dell’allora ministro degli esteri Massimo Dalema avevano accolto con entusiasmo il progetto auspicando finanziamenti per la sua costruzione provenienti dall’Italia.
Il disastro di Fukushima ed il risultato del referendum sul nucleare nel giugno 2011 hanno cambiato notevolmente lo scenario ma non la posizione dei governi di Lubiana e di Tondo.
Lo studio francese, secondo quanto riportato dalla stampa, sarebbe del tutto negativo sull’ipotesi di costruzione della seconda centrale, per questo lo studio è stato “secretato” dalla stessa società che lo aveva commissionato. Il WWF e le altre associazioni ambientaliste chiedono che venga reso pubblico e che si apra un dibattito aperto al mondo scientifico.
“E’ inaccettabile – commentano i presidenti regionali di WWF e Legambiente, Roberto Pizzutti ed Elia Mioni – che un documento di tale importanza non venga messo a disposizione di tutti gli interessati. Tra i quali interessati ci sono ovviamente anche i cittadini del Friuli Venezia Giulia (Trieste dista 139 km in linea d’aria da Krško, Gorizia 146). Un elementare principio di trasparenza, affinché su di esso si esprimano quanti hanno le competenze e l’interesse a farlo”.
Gli ambientalisti fanno notare come i risultati dello studio riguardino anche la centrale attualmente attiva a Krško, di cui è stata più volte denunciata la pericolosità e ne è stata chiesta la chiusura. WWF e Legambiente chiedono che anche il ministero dell’ambiente italiano e la Regione Friuli Venezia Giulia si attivino verso le istituzioni slovene e croate, affinché lo studio francese sia reso pubblico.