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Cicogne in migrazione, sosta nelle Oasi WWF

Il popolo migratore continua a volare per raggiungere i luoghi di svernamento. Arrivano così in Maremma fenicotteri, anatre, falchi, passeriformi, rallidi come i porciglioni o le folaghe, svassi e tanti altri, che in parte rimarranno nel nostro territorio…

Il popolo migratore continua a volare per raggiungere i luoghi di svernamento. Arrivano così in Maremma fenicotteri, anatre, falchi, passeriformi, rallidi come i porciglioni o le folaghe, svassi e tanti altri, che in parte rimarranno nel nostro territorio ed in parte continueranno il loro viaggio ancora più a sud. E le Oasi WWF della Maremma, Burano e Orbetello, ma anche Orti Bottagone più a Nord, con le loro aree umide, si confermano aree strategiche per la sosta e lo svernamento di moltissime specie impegnate nel viaggio migratorio.
In questi giorni sono transitate 14 cicogne bianche a Capalbio Scalo, osservate da Fabio Cianchi, coordinatore delle Oasi WWF della provincia di Grosseto. Le segnalazioni si sono succedute per l’intera giornata in un’area di una decina di chilometri quadrati. Il loro viaggio continuerà fino a raggiungere i quartieri di svernamento in nord Africa (Tunisia e Marocco) o forse ancora più a sud. Il ritorno degli adulti avverrà la prossima primavera e chissà se questa volta decideranno di nidificare anche in Maremma.
Al di là della bellezza dell’evento, la cosa straordinaria è vedere come oggi un gruppo di cicogne venga subito notato e segnalato dai cittadini, consentendo ai ricercatori di accumulare dati fondamentali sulla biologia e fenologia di questi splendidi trasvolatori.
Anche dall’Oasi WWF e Riserva Naturale Padule Orti Bottagone (in provincia di Livorno) arrivano importanti segnalazioni: le foto scattate l’8 settembre da Stefano Benucci ci svelano 11-12 cicogne, un falco pescatore e un piovanello tridattilo. Nei giorni scorsi addirittura un uccello africano, il marabù, del quale si sta cercando di capire la provenienza. probabilmente si tratta di un animale scappato da uno zoo o da un privato.
“Oggi esistono strumenti (gps satellitari) in grado di segnalare gli spostamenti di alcuni animali, come avviene per gli ibis eremita del progetto Waldrappen, o per i falchi pescatori del progetto di reintroduzione del Parco della Maremma, o per i giovani capovaccai nati in Maremma nelle strutture del CERM di Rocchette di Fazio o per le berte e i gabbiani corsi nati nell’arcipelago toscano – sottolinea Fabio Cianchi – , ma l’osservazione diretta consente di fare anche altre valutazioni e acquisire dati fondamentali per la loro conservazione.L’invito a tutti i cittadini quindi è quello di tenere gli occhi ben aperti e segnalare subito la presenza o il passaggio di animali a chi si occupa di questi studi”.
Chi fosse interessato a saperne di più o partecipare a corsi di riconoscimento, ci può contattare al 320.8223972 o scrivere a f.cianchi@wwfoasi.it
Ringraziamo tutti i segnalatori che hanno contribuito a scrivere una piccola pagina delle cicogne in Maremma.

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