Grazie alla votazione di oggi alla CITES tre specie di squali saranno da oggi meglio tutelate, il commercio di pinne e carne sarà regolamentato più strettamente
Gli Stati Parte della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) hanno approvato oggi una migliore protezione per tre specie di squali, innalzandone il livello di protezione e inserendoli nell’Appendice II, ciò al fine di potere più seriamente monitorare e regolamentare il commercio di questi animali ed in particolare delle pinne di pescecane e della loro carne.
“Questo è un momento di svolta importante per al conservazione anche delle specie marine che dimostra come i Governi impegnati nella corretta applicazione e nella promozione della CITES sono a favore di una pesca sostenibile e sono preoccupati per l’eccessivo sfruttamento degli squali per uso commerciale e delle specie marine in generale. La decisione di oggi servirà a rallentare e a cercare di porre un controllo al frenetico sovrasfruttamento degli squali che li sta spingendo sull’orlo del collasso, stock di intere popolazioni sono oramai ridotti e sull’orlo dell’estinzione. Tale inserimento in CITES è una opportunità per impedire che si continui ad alimentare il mercato di questi prodotti e si aumenti il controllo di un mercato sempre più spinto. Regolamentare il commercio di specie marine come gli squali, che si trovano ad affrontare pressioni commerciali senza precedenti, è la chiave per salvarli e garantire ai nostri oceani di poter contribuire alla sicurezza alimentare e di rimanere sani e produttivi.
I governi oggi hanno seguito le migliori indicazioni scientifiche per prendere decisioni sullo sfruttamento dei mari e ci auguriamo che proseguano su questa strada, che assumano decisioni importanti e necessarie sulla introduzione di specie dal mare e si faccia chiarezza anche su posizioni non sempre chiare come quella dell’Italia che alla CITES di Bangkok non ha ancora fatto capire quale sia la sua vera posizione. Incoraggiamo i governi a proseguire su queste decisione e non riaprire il dibattito o metteranno a rischio questa vittoria” ha detto Massimiliano Rocco responsabile Specie, TRAFFIC e Foreste del WWF Italia.
Come prevedono le procedure CITES della Conferenza infatti ciò che è stato deciso e approvato oggi potrebbe essere rimesso in discussione, pertanto tutte le questioni legate agli squali potrebbero essere messe in discussione prima fine della conferenza CITES prevista per giovedi.
Le specie considerate sono:
squalo Oceanico pinna bianca- votazione : Sì 92 (68,7%), no 42, astenuti 8
squalo martello , grande e liscio votazione: Sì 91 (70%), no 39, astenuti 8
Squalo Smeriglio votazione: Si 93 (70,4%), no 39, astenuti 8
Le popolazioni di squali stanno diminuendo ad un ritmo molto rapido in tutto il mondo, con perdite fino a 86% in alcune località.
Il mercato dei prodotti di squalo è un lusso, si può vivere senza la zuppa di pinne di squalo visto anche che oggi questo piatto costa sempre di più con la vendita di pinne che arrivano a 135 dollari al Kg a Hong Kong. L’inserimento delle tre specie nell’appendice II serve ora a regolamentare il commercio internazionale, riducendo il rischio di estinzione di queste specie. Questa non è la prima volta che le specie di squali sono in discussione alla CITES. Lo squalo Smeriglio ha perso per un solo voto la possibilità di essere inserito nell’appendice II alla Conferenza CITES tenutasi nel 2010.