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Conferenza Mondiale degli Oceani

“Scadenze chiare per obiettivi di sviluppo sostenibile, investimento nel capitale ‘sociale’ per gestione risorse marine  a partire dal ruolo delle donne e dei giovani, coinvolgimento settore privato, eliminazione delle attività impattanti, riduzione gas serra, riduzione uso delle plastiche…

“Scadenze chiare per obiettivi di sviluppo sostenibile, investimento nel capitale ‘sociale’ per gestione risorse marine  a partire dal ruolo delle donne e dei giovani, coinvolgimento settore privato, eliminazione delle attività impattanti, riduzione gas serra, riduzione uso delle plastiche e microplastiche”

#GenerAzioneMare

Sono sette le richieste chiave del WWF presentate oggi nella sessione plenaria della Conferenza Onu sugli Oceani: il documento, illustrato dal capo della delegazione WWF, John Tanzer, contiene richieste politiche e indicazioni di azioni prioritarie che  governi, imprese e tutti gli attori devono intraprendere per assicurare un’effettiva implementazione dell’Obiettivo ‘Oceani” (SDG14),  tra i 17 lanciati nel 2000 dall’Onu per “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli Oceani i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”.  Il WWF, in sintesi, chiede uno sforzo senza precedenti per raggiungere l’obiettivo concreto di sviluppo sostenibile degli oceani. Gli Stati membri , infatti, si preparano ad approvare (questa notte, ore 18.00 locali) una chiamata all’azione che riconosca le gravi minacce all’oceano provocate dall’eccessivo sfruttamento e dal cambiamento climatico.  

Le  7 priorità per i governi e per tutti i settori  per il WWF sono in grado di invertire il rapido processo di decadimento dei sistemi oceanici:

  1. Proteggere gli habitat cruciali  per la pesca, le risorse turistiche locali e tutela delle coste per  sostenere le comunità locali attraverso misure efficaci di gestione, con l’obiettivo di conservare almeno il 30% delle mangrovie, delle barriere coralline, delle praterie di posidonie e tutti gli ecosistemi chiave
  2. Ridurre urgentemente le emissioni di carbonio per ridurre l’assalto dai cambiamenti climatici sulle barriere coralline, le mangrovie, l’Artico e l’Antartide e altri ecosistemi vulnerabili
  3. Eliminare i metodi di pesca distruttivi, tra cui le reti a strascico in zone vulnerabili, e garantire che il bycatch di specie a rischio sia ridotto in modo significativo e contribuire alla reale sostenibilità nella pesca, anche nelle piccole realtà di pesca
  4. Adottare un accordo globale efficace per eliminare i sussidi perversi alla pesca
  5. Accelerare i negoziati di un accordo giuridicamente vincolante per la biodiversità degli alti mari per consentire una gestione integrata dell’oceano in settori fuori dalla giurisdizione nazionale
  6. Adottare e implementare principi e linee guida di sostenibilità per gli investimenti pubblici e privati nell’economia blu;
  7. Ridurre la produzione e l’uso di materie plastiche e micro-plastiche e attivare il riciclo e la gestione dei rifiuti.

In particolare, il WWF incoraggia fortemente il coinvolgimento delle donne e delle giovani generazioni nella  gestione di aree marine nel Pacifico.  “Sebbene ci siano stati progressi importanti nell’estensione dei livelli di protezione dell’oceano e nell’affrontare la pesca eccessiva, come due delle priorità fondamentali per l’azione globale, è evidente che questo  non basta. È molto importante che i governi rafforzino e accelerino le azioni indicate. Dobbiamo invertire il veloce processo di degrado degli oceani per garantire le risorse alimentari, i mezzi di sussistenza, le opportunità economiche sostenibili e il miglioramento del benessere per centinaia di milioni di persone – ha dichiarato John Tanzer, leader Oceani del WWF internazionale – Inoltre, i leader devono sostenere e promuovere l’uguaglianza di genere riconoscendo in modo particolare il ruolo delle donne e dei giovani e delle comunità locali- in particolare nei paesi meno sviluppati e negli Stati oceanici di grandi dimensioni. Questo è essenziale per garantire un’economia blu sostenibile”. “L’energia e lo spirito positivo che abbiamo visto a New York ci ha dato un segnale di ottimismo, ma il tempo scorre, non c’è tempo da perdere e dobbiamo essere tutti coinvolti”.

Il programma portato avanti dalla delegazione WWF in questi giorni è stato fittissimo: interventi in plenaria e durante side events , tra cui “Donne e conservazione dell’Oceano” e “Salute dell’oceano, clima e migrazioni”  e conversazioni  bilaterali con governi, donors, imprese e ONG per portare avanti le richieste politiche suddette.  
John Tanzer è stato anche co-autore di un editoriale per la CNN  – http://edition.cnn.com/2017/06/07/opinions/decline-of-the-oceans-opinion-lind-tanzer/index.html sulla distruzione del capitale economico dell’oceano, lanciato e condiviso durante la conferenza; nell’editoriale Tanzer ha citato anche la valutazione del valore economico dell’oceano a livello globale e regionale, approccio WWF alla conservazione, ricordando il lavoro in Melanesia, Oceano Indiano Occidentale, il Mediterraneo e il Baltico e portando avanti messaggi pertinenti a livello globale.

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