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Continua il bracconaggio nel Delta del Po

Sabato 10 dicembre alle prime luci dell’alba alcuni soci del WWF hanno svolto la consueta ricognizione nel Delta del Po. “Passano i mesi e gli anni e la situazione rimane tragicamente uguale a sé stessa – denunciano gli…

Sabato 10 dicembre alle prime luci dell’alba alcuni soci del WWF hanno svolto la consueta ricognizione nel Delta del Po.
“Passano i mesi e gli anni e la situazione rimane tragicamente uguale a sé stessa – denunciano gli attivisti – . Verso le 8 in laguna Vallona risuonavano, come da prassi, i famigerati richiami acustici vietati dalla legge e si udivano sparatorie di 7-8 e più colpi. Come d’ordinanza numerose vedette sorvegliavano alcuni punti strategici pronte ad avvisare i bracconieri dell’arrivo della vigilanza o di altri sgraditi ospiti. Quando siamo stati avvistati infatti è piombato un innaturale silenzio in tutta la laguna. Naturalmente abbiamo registrato quanto abbiamo visto. Siamo pronti a scommettere che situazioni analoghe fossero in atto in tutte le lagune deltizie”.
I volontari hanno contattato il numero verde provinciale per segnalare la situazione palesemente fuori controllo. “Da prassi ci è stato risposto che c’era una sola pattuglia in servizio in tutto il Delta e che non c’erano natanti disponibili – racconta Massimo Benà, del WWF Rovigo – . Ci risulta che le barche siano in secca da tempo, e su questo chiediamo di saperne di più. Naturalmente senza la barca è impossibile raggiungere appostamenti che si trovano ben piantati in mezzo alle lagune. È un vero peccato perché la giornata, caratterizzata dalla presenza di una fitta nebbia, ben si prestava per cogliere qualche bracconiere in flagranza di reato”.
Ma purtroppo predoni della natura hanno passato l’ennesima giornata di assoluta tranquillità. Naturalmente tutto è stato segnalato agli organi competenti, chiedendo per l’ennesima volta di adoperarsi, per porre fine ad una situazione chiaramente incompatibile con un’area dichiarato “Patrimonio della Biosfera” dall’UNESCO”.

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