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Continua l'operazione cervo italico

Il progetto ha l’obiettivo di creare una seconda popolazione di questo ungulato nel Parco delle Serre in Calabria

30 cervi traslocati in questi giorni dal Bosco della Mesola alla Calabria


Il cervo italico, sottospecie endemica del nostro Paese, è presente con una popolazione relitta che conta circa 300 individui nella Riserva Naturale del Bosco della Mesola, in provincia di Ferrara. L’Operazione Cervo Italico, avviata dal WWF Italia nel 2023 in collaborazione con Parco Naturale Regionale delle Serre, Carabinieri Forestali, Università di Siena e Dream Italia, ha l’obiettivo di creare una seconda popolazione di questo ungulato nel Parco delle Serre in Calabria, al fine di ridurre il rischio di estinzione per questa sottospecie unica italiana. Eventi eccezionali che dovessero colpire l’area della Mesola, patologie specifiche e un habitat poco ricco di risorse possono infatti mettere a repentaglio la sopravvivenza di questo raro e prezioso cervo.

Rilascio dei cervi in Calabria

Tra marzo e ottobre dello scorso anno stati trasferiti i primi 50 cervi nella nuova area identificata da uno studio di fattibilità di ISPRA, che ha ritenuta l’area delle Serre in Calabria idonea ad ospitare una popolazione vitale di questa specie. Una complessa operazione che ha coinvolto tutti i partner e ha richiesto il coinvolgimento di personale tecnico esperto nella cattura degli ungulati. Tutti gli animali liberati sono dotati di collari GPS, che consentono di monitorarne sopravvivenza e spostamenti e di verificarne l’adattamento al nuovo ambiente. I primi dati mostrano come diversi animali si siano adattati bene al contesto delle Serre e siano anche aumentati di peso, segnale che l’area scelta per i rilasci presenta una grande ricchezza di risorse alimentari.

Già due nuovi nati nel Parco delle Serre

L’area di rilascio è monitorata dallo scorso anno tramite numerose fototrappole, che hanno consentito in questi mesi di verificare gli spostamenti e lo stato di salute degli individui rilasciati e nella scorsa estate hanno permesso di registrare le prime belle notizie dalle Serre. Due cerve che avevano ridotto i loro spostamenti tra giugno e luglio sono state riprese in compagnia di due nuovi nati. F14 e F29 sono dunque le prime femmine di cervo italico ad aver partorito in Calabria, e rappresentano un segnale che il progetto di traslocazione può davvero aumentare le probabilità di sopravvivenza di questa sottospecie endemica del nostro Paese.
Nel corso del 2024 il progetto ha visto anche il WWF e gli altri partners impegnati in attività finalizzate a mitigare i potenziali conflitti tra i cervi e le comunità locali. Negli scorsi mesi sono stati effettuati interventi di dissuasione finalizzati all’allontanamento di due individui (M7 e F30) da aree agricole oggetto di danno e all’installazione di una recinzione elettrificata fornita da WWF e Ente Parco a un’azienda agricola, con finalità di prevenzione di danni a frutteti e seminativi. Mitigare i potenziali conflitti tra i cervi e le comunità locali è uno degli obiettivi centrali del progetto: aumentare l’accettazione sociale è fondamentale per garantire un futuro a questa specie.

Obiettivo il futuro di una sottospecie endemica

In questi giorni sono in corso altre due sessioni di cattura e traslocazione, con l’obiettivo di trasferire altri 30 cervi dalla Riserva Naturale Bosco della Mesola al Parco Regionale delle Serre in Calabria. La speranza è che nei prossimi mesi i cervi trasferiti trovino le condizioni ideali così da assistere nella prossima primavera a nuove nascite. L’obiettivo è quello di avere nei prossimi anni una popolazione stabile di cervo italico in Calabria.
A oltre 30 anni dall’operazione che ha consentito di salvare il cervo sardo dall’estinzione, anche grazie all’acquisto da parte del WWF della Riserva di Monte Arcosu in provincia di Cagliari, si spera che, anche grazie a questo progetto, il futuro del cervo italico possa essere altrettanto roseo.

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