Esperti e giuristi a confronto
“La Costituzione per la prima volta tutela gli animali nei principi generali. Questi principi sono l’essenza dei valori supremi sui quali si fonda la nostra Carta”. Lo ha ricordato lo scorso 13 dicembre, di fronte ad una gremita “Sala della Regina” alla Camera dei deputati, Michele Corradino, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, all’incontro promosso da WWF e LAV, “Costituzione e animali selvatici”
Obiettivo della giornata è stato favorire l’approfondimento sullo stato di attuazione dell’art. 9 della Costituzione, a quasi due anni dalla sua introduzione. La presenza di importanti giuristi, espressione della Magistratura penale e amministrativa, di parlamentari appartenenti a diversi schieramenti, di esponenti del mondo scientifico e delle forze di polizia ha consentito di analizzare il problema sotto diverse prospettive ed ha favorito un confronto tra i vari poteri dello Stato.
Un passaggio epocale che non si è tradotto in fatti concreti
Il dibattito è stato aperto dal Vicepresidente della Camera ed ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha sottolineato l’esigenza di un cambio culturale. “Come è possibile che oggi si vada nella direzione contraria, se meno di due anni fa queste modifiche furono votate all’Unanimità?”
Poi ha preso la parola Alessandra Prampolini, Direttrice Generale del WWF Italia. “Quasi 2 anni fa c’è stato un passaggio epocale, con l’inserimento in Costituzione della tutela di ambiente e biodiversità. Ma anziché registrare passi avanti nelle politiche ambientali, assistiamo a una deriva opposta. Ci preoccupa l’indebolimento della tutela della fauna selvatica, ed è anche per questo che siamo qui”
Gianluca Felicetti, Presidente della LAV, ha riportato i risultati di un sondaggio europeo sulla convivenza con orsi e lupi, dai quali emerge la richiesta di mantenere una tutela rigorosa degli animali selvatici. “Risultati che smontano la narrazione di certa politica, ministro Lollobrigida in testa, incapace di favorire la convivenza. Anche in Italia c’è grande richiesta (74%) di mantenimento dello status di protezione dei grandi carnivori”.
Dal dibattito è emerso come nonostante una modifica costituzionale che delinea una tutela chiara e inequivocabile, gli organi politici (Parlamento, Governo, regioni e province autonome) abbiano adottato in questi mesi misure del tutto contrastanti con questi principi: basti pensare all’emendamento “caccia selvaggia”, ai provvedimenti di abbattimento di lupi e orsi o ai decreti mirati a togliere ad ISPRA ogni competenza a valutare la correttezza scientifica dei provvedimenti regionali in materia di caccia.
La pressione delle lobby
Questo approccio politico, dovuto alla pressione fortissima di alcune lobby, come quella dei cacciatori, comporta conseguenze preoccupanti, tra cui l’aumento di illegalità come il bracconaggio e il traffico illecito di animali selvatici, che è stato chiaramente rappresentato nella relazione introduttiva del Col. Giorgio Maria Borrelli, comandante del Raggruppamento CITES dei Carabinieri. Borrelli ha parlato dei segnali positivi (come la fine del bracconaggio ai rapaci sullo Stretto di Messina) ma anche di quelle situazioni difficili da eradicare, come il bracconaggio ai piccoli uccelli in Lombardia, nelle Valli bresciane e bergamasche (contrastate dall'”Operazione pettirosso”) e dei “nuovi” bracconaggi, come quello ittico lungo il Po. “Abbiamo stimato in circa 6 milioni di euro il giro d’affari della pesca illegale, con la morte di interi tratti di fiume a causa degli storditori elettrici utilizzati. L’ ultimo episodio sul Tevere, con 500 kg di pesci sequestrati”.
Qui la registrazione della tavola rotonda dalla web tv della Camera >>
I nuovi principi
I successivi interventi hanno consentito di analizzare gli aspetti tecnici della materia penale, sia dal punto di vista del giudice, grazie a Luca Ramacci, Presidente della Terza sezione penale della Corte di Cassazione, sia dal punto di vista della Procura, grazie a Pasquale Fimiani, Avvocato generale presso la Corte di Cassazione. Michele Corradino, Presidente di sezione del Consiglio di Stato, si è invece soffermato sulla interpretazione pratica dei nuovi principi che consentono oggi di rafforzare quanto la giurisprudenza aveva già chiarito in passato, ovvero che tutela dell’ambiente e degli animali siano una priorità per l’ordinamento nazionale. La tavola rotonda è stata moderata dall’avvocato Alessandro Giadrossi, della rete “Avvocati del panda”, rete rappresentata anche dall’avvocato Valentina Stefutti.
All’evento hanno dato il loro supporto le associazioni ENPA, OIPA, LIPU, LEIDAA, LAC, LNDC. Al dibattito hanno partecipato deputati e senatori dei vari gruppi parlamentari.