A conclusione del Global Climate Action Summit in California, i leader di moltissime aziende, le amministrazioni locali e la società civile hanno assunto oltre 500 impegni e concluso in atto nuovi e dettagliati piani comuni per ridurre le emissioni globali. Il vertice si è concluso con un appello ai governi affinché cresca l’ambizione delle politiche climatiche per garantire a tutti un futuro sicuro.
“In questa settimana è cresciuto lo slancio verso un’azione audace al prossimo round dei colloqui sul clima delle Nazioni Unite”, ha detto Manuel Pulgar-Vidal, leader delle pratiche climatiche ed energetiche globali del WWF e membro del comitato consultivo del Summit. “Una marea di aziende e governi locali hanno intensificato i propri sforzi per affrontare la sfida climatica. Ora i governi possono arrivare in Polonia con un maggiore slancio e trovare il coraggio di impegnarsi per ridurre maggiormente le emissioni, in modo da avvicinarci all’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi”.
Sotto le insegne della 30×30 Forest, Food and Land Challenge, il WWF e un’alleanza di oltre 100 ONG, aziende, governi statali e locali, gruppi indigeni e comunità locali hanno diffuso 17 impegni per far progredire l’agenda delle foreste, del cibo e per arrestare il consumo di suolo. Il suolo – e il modo in cui lo usiamo – rappresenta, infatti, la seconda fonte di emissioni, ma può fornire fino al 30% delle soluzioni climatiche necessarie per raggiungere gli obiettivi di Parigi. I nuovi impegni aiutano a migliorare i sistemi alimentari, a migliorare il ripristino dei luoghi, la conservazione e la resilienza delle terre libere e di quelle impegnate per attività agricole oltre che a sbloccare nuovi finanziamenti e tecnologie per il settore.
“A San Francisco c’erano molti italiani, tra amministrazioni regionali e locali e aziende: col tempo impareremo a comprendere quanto sia importante quel che sta nascendo – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia -. Si sta abbattendo il muro tra azioni locali e azioni globali, meglio, le espressioni territoriali si stanno riappropriando delle questioni globali, cogliendo le opportunità e mettendo le azioni locali a servizio dell’impatto globale, assumendo insomma la guida della transizione climatica. Le azioni delle imprese, dei sindaci e dei governatori degli Stati Uniti, poi, stanno dimostrando al resto del mondo che, nonostante la retorica di Washington, gli americani intendono mantenere la promessa fatta con l’Accordo di Parigi”.
Durante il summit, i leader non statali statunitensi hanno lanciato un forte segnale di progresso. Da aprile, quasi 500 membri della coalizione We Are Still In hanno presentato piani e dettagliato 300 nuovi impegni per aumentare le azioni per il clima. Cinquanta impegni sono relativi alle energie rinnovabili e ai veicoli elettrici, diversi dei quali includono piani di collaborazione intra settoriale. Altri sessanta membri della coalizione si sono impegnati a lavorare con i partner della stessa coalizione per abbracciare le energie rinnovabili e l’efficienza energetica.