Anche se con più di un anno di ritardo finalmente si è arrivati ad avere un testo condiviso e per questo il WWF commenta positivamente il passaggio in Conferenza Stato/Regioni del decreto del Ministero delle Politiche Agricole che dovrà attuare la disciplina europea relativa al divieto di importazione e commercializzazione del legno tagliato illegalmente, il cosiddetto EU Timber Regulation (Regolamento Legno). Il provvedimento predisposto, secondo il WWF, è “lo” strumento fondamentale per contrastare il commercio illegale di legname in Europa e in Italia dato che finalmente si stabiliscono regole e, punto importante, precise sanzioni in caso di mancata ‘diligenza’ nella documentazione che accompagna i prodotti importati. Inoltre si pongono le basi per una concreta attuazione ma è ancora necessario determinare con chiarezza il sistema di governance che deve essere unitario al livello nazionale per rafforzare il monitoraggio del mercato, le relazioni con i paesi esteri visto il ‘peso’ dell’Italia nel mercato globale.
“Avvenuto questo importante passaggio in Conferenza Stato-Regioni – dichiara il WWF – ora ci aspettiamo che le Commissioni parlamentari svolgano celermente il loro lavoro affinchè si concluda l’iter istituzionale e si approvi questa norma fondamentale per promuovere la concreta salvaguardia degli ultimi ‘polmoni verdi’ del pianeta e favorire lo sviluppo sostenibile delle comunità locali e di intere economie che dipendono dallo sfruttamento delle risorse naturali. Nei prossimi passaggi riteniamo che sarà necessario rafforzare sia il valore delle sanzioni , ancora simboliche rispetto al valore reale del patrimonio forestale, sia gli aspetti di governance e delle autorità delegate a interfacciarsi con la Comunità Europa e le altre autorità dela Commissione EU ”.
La deforestazione continua ad essere al centro dell’attenzione del WWF che in questi mesi sta continuando la sua Campagna per l’Amazzonia: grazie alla quale è possibile sostenere i progetti di difesa sul territorio e di sostenibilità.
LE FORESTE NON POSSO ATTENDERE
Il WWF aspetta questo decreto dal 3 marzo 2013, data in cui è entrato in vigore il Regolamento Europeo del Legno con il quale la Commissione Europea si è assunta l’impegno di ridurre la deforestazione tropicale del 50% entro il 2020 rispetto ai livelli di cinque anni fa. Per raggiungere questo obiettivo tutti i paesi membri devono fare la propria parte e l’Italia, come Stato membro, si era impegnata a intervenire con controlli e sanzioni, contribuendo a frenare il processo di deforestazione di aree importanti per la biodiversità.
LEGNAME-CONNECTION IN SALSA ITALIANA
Il controllo del mercato italiano è strategico per ottenere questo risultato globale: al livello mondiale il nostro paese smuove oltre 190 miliardi di dollari l’anno. La mancata attuazione del Regolamento Legno ha finora reso l’Italia un vero e proprio ‘buco nero’ nella rete europea del mercato di legname creando così un’area ‘franca’ nella quale hanno potuto transitare legname frutto di illegali processi di deforestazione.
Eppure il nostro paese è uno dei primi mercati europei per i legnami tropicali provenienti dal Bacino del Congo, come l’Afrormosia, o per specie come il Ramino pilastro delle foreste di smeraldo delle isole del Borneo, Sumatra e della Papua Nuova Guinea. Inoltre nel nostro paese stanno aumentando le importazioni di legnami pregiati dall’Amazzonia, specie come l’Ipè, al centro di traffici illegali internazionali e specie arborea sempre più ricercata nelle lussureggianti foreste del Brasile amazzonico.
L’Italia è inoltre una grande importatrice di carta e polpa di carta, e proprio questi materiali oggi più che mai sono al centro degli interessi commerciali di aziende asiatiche che per decenni hanno deforestato le isole di Sumatra e del Borneo, sottraendo risorse alle comunità locali e distruggendo gli habitat che un tempo ospitavano rinoceronti , tigri, elefanti riducendo queste specie sull’orlo dell’estinzione.
Nel suo Dossier Forests for a Living Planet il WWF, che da anni si batte per la ZERO Deforestazione e Degrado delle Foreste (ZERO NET DEFORESTATION AND FOREST DEGRADATION), aveva già segnalato che in mancanza di azioni concrete a tutti i livelli contro la deforestazione, entro il 2050 la superficie deforestata globale potrebbe raggiungere una superficie di 232 milioni di ettari, un’area equivalente alla superficie della Repubblica democratica del Congo, del Perù e della Nuova Guinea messe insieme.
SANZIONI: “VALORE NATURA” ANCORA NON RAPPRESENTATO
Per fermare la criminalità che specula sul mercato illegale di wildlife legname il WWF ritiene significativo l’inserimento delle sanzioni previste dal nuovo Regolamento, da 2.000 euro fino a 50.000 in caso di mancata licenza Flegt. Per il danno ambientale che la deforestazione illegale provoca, queste cifre per il WWF sono ancora simboliche rispetto al vero valore di questo bene naturale. Questo aspetto potrebbe essere affrontato nel prossimo passaggio del regolamento alle Commissioni parlamentari.
LA NORMATIVA EUROPEA “SALVA-FORESTE”
Conosciuta con gli acronimi FLEGT (Forest Law Enforcement, Governance and Trade) di cui al Regolamento (CE) n. 2173/2005 e EUTR (European Union Timber Regulations) di cui al Regolamento (UE) n. 995/2010, la normativa obbliga gli stati membri ad attenersi alle disposizioni in esso contenute a decorrere dal 3 marzo 2013 (data indicata dall’UE). Con questi regolamenti l’Unione Europea vieta le importazioni di legname e suoi prodotti da qualsiasi Paese del mondo se proveniente dal taglio illegale e chiede agli operatori e alle autorità nazionali di verificare e, rispettivamente, punire chi commercia legname di origine controversa.
LO SCENARIO INTERNAZIONALE
L’ Italia è uno dei paesi in pole-position nel mercato del legname: Il mercato del legname è una delle più gravi minacce alla conservazione delle foreste del nostro Pianeta. L Italia è tra i primi 5 mercati di legname, polpa di cellulosa e carta dell’Unione Europea, uno dei mercati più importanti per legname che proviene dal Gabon, Camerun, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, ma anche dalla Malesia, Indonesia, Russia, Ucraina, Bosnia Herzegovina, tutti paesi dove sussiste una seria preoccupazione per il taglio illegale delle foreste e la commercializzazione di legname di non ben definita origine. Solo in Africa, la deforestazione illegale sta compromettendo la sopravvivenza di specie come gorilla, bonobo e scimpanzé o altre scimmie al centro del mercato del bushmeat e facilitando la penetrazione nelle aree forestali per il bracconaggio agli elefanti.