Con le sue circa 17.000 specie viventi, il Mediterraneo è uno dei mari più ricchi di biodiversità al mondo, ma durante il periodo estivo, c’è una specie in particolare, che più rappresenta il nostro mare: la tartaruga marina.
Delle sette specie di tartaruga marina esistenti, sono tre quelle che vivono nel Mediterraneo: la tartaruga comune o Caretta caretta, la più comune del Mediterraneo, la tartaruga verde o Chelonia mydas e la tartaruga liuto o Dermochelys coriace e che, dalla Grecia alla Spagna, passando per l’Italia, scelgono di nidificare in questi territori.
Nel nostro Paese, in particolare, la Caretta caretta è la più comune e diffusa: conosciamola meglio insieme!
- Uno: è la tartaruga marina più comune nelle acque del Mediterraneo ma è classificata come Vulnerable cioè in vulnerabile, nella Lista Rossa delle Specie Minacciate della IUCN.
- Due: è l’intervallo temporale con cui una femmina si riproduce, ma poiché all’interno di una popolazione il ciclo è sfalsato, le deposizioni di uova nelle spiagge si possono osservare ogni anno.
- Tre: sono le fasi ecologiche della loro vita. Pelagica, ovvero la vita in mare aperto, demersale, quando invece si avvicina al fondo marino e infine la neritica intermedia, quando dal mare aperto si avvicina alla costa entro i 200 metri di profondità.
- Quattro: sono le aree geografiche del Mediterraneo in cui si registra la massima presenza di esemplari giovani: Mar Adriatico, Mar Ionio, Stretto di Sicilia e Coste Spagnole.
- Cinque centimentri circa è la lunghezza di un piccolo tartarughino alla nascita. Ma cinque sono anche le coppie di studi dorsali che formano il carapace.
- Sei: sono i nidi che potenzialmente ogni femmina riproduttiva può realizzare per ogni stagione a intervalli tra 10 e 15 giorni, anche se gli eventi raramente sono più di tre. In ogni nido ci saranno in media tra 40 e 180 uova.
- Sette: sono le specie di tartarughe marine e di queste sono solo tre quelle che vivono nel Mediterraneo.
- Otto: sono i giorni che i nuovi nati possono impiegare per emergere dalla sabbia che ricopre il nido e raggiungere la superficie.
- Nove gradi centigradi circa è la temperatura dell’acqua capace di provocare il fenomeno del cold stunning o “stordimento da congelamento”. Le tartarughe marine sono rettili eterotermi, cioè a sangue freddo, quindi dipendono da fonti esterne di calore per determinare la temperatura corporea.
- Dieci: sono i Paesi del Mediterraneo dove la Caretta caretta depone le uova: Algeria, Cipro, Egitto, Grecia, Israele, Italia (Calabria ionica, Sicilia meridionale, Isole Pelagie, medio Adriatico), Libia, Siria, Tunisia, Turchia.
Il nostro impegno per la tartaruga marina
Ogni anno nel Mediterraneo sono circa 150.000 le tartarughe marine che restano impigliate nelle attrezzature da pesca o che ingeriscono accidentalmente plastica e di queste circa 40.000 muoiono.
Lo scorso anno, nei nostri Centri di Recupero abbiamo recuperato più di 500 tartarughe in difficoltà e molte di queste sono state già liberate! Sostieni le attività dei nostri operatori e volontari sul campo e aiutacia a salvare le tartarughe marine.