Protezione degli elefanti africani: WWF consegna 500 mila firme .
In occasione della conferenza CITES per decidere il bando del commercio dell’avorio del 3 al 14 marzo 2013. WWF ha consegnato in Thailandia le prime 500.000 firme della petizione globale per fermare il commercio di avorio.
L’obiettivo è fermare il massacro di 30 mila elefanti all’anno per l’avorio venduto in tutta la thilandia che alimenta il fenomeno del bracconaggio di elefanti. WWF ha lanciato una petizione globale in 156 paesi per chiedere alla Thailandia di fermare l’uccisione illegale di migliaia di elefanti africani e vietare il commercio e il traffico di avorio.
Alla Conferenza delle parti della CITES i governi di tutto il mondo, Italia in testa, possono prendere le decisioni giuste per:
- ridurre la domanda di prodotti provenienti da specie in via di estinzione,
- rafforzare la legislazione,
- aumentare i controlli e le sanzioni.
“Prenderemo le questioni sollevate dal WWF in considerazione” ha affermato il Primo Ministro Shinawatra, e aggiunge: “Ci sono già delle leggi in vigore per proteggere la fauna selvatica, e gli elefanti sono culturalmente importanti in Thailandia”.
La Thailandia è il più grande mercato d’avorio non regolamentato al mondo. WWF invita il governo thailandese – che ospita questo negoziato sul commercio della fauna selvatica – ad agire in modo forte per arrestare il commercio di avorio in Thailandia.
Dove sono rimasti meno di 2.500 elefanti in tutto, quasi quanti gli elefanti uccisi ogni mese in Africa nel 2012 per soddisfare la domanda di bigiotteria di avorio.
“Se la Thailandia, nazione che ospiterà la CITES, non riuscirà ad agire in modo deciso – non vietando totalmente il commercio di avorio – allora gli elefanti selvatici thailandesi potrebbero essere i prossimi ad essere in pericolo – ha detto Massimiliano Rocco, Responsabile delle campagne di WWF Specie e TRAFFIC del WWF Italia.
La vendita di avorio di elefanti selvatici è attualmente illegale in Tahilandia, ma la vendita di avorio di elefanti thailandesi domestici è legale. Ovviamente è estremamente difficile capire se i prodotti venduti provengano da traffico illegale di avorio o meno.
Inoltre la Thailandia con il trasporto internazionale e come centro di spedizione, garantisce un flusso costante di acquirenti del mercato nero che entrano nel paese per acquistare prodotti in avorio.
Anche Leonardo di Caprio, assieme a WWF e TRAFFIC hanno recentemente invitato i governi CITES a prendere in considerazione le restrizioni commerciali contro alcuni dei peggiori criminali del commercio illegale di avorio, tra cui Thailandia, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo.
Il WWF Italia è impegnato nel contrasto al commercio illegale: dai traffici di animali da compagnia alle pelli di rettile o lane pregiate, con un particolare sostegno al bacino del Congo, il Cuore verde dell’Africa, dove la deforestazione, l’aumento della caccia e il commercio illegale sta portando all’estinzione di specie simbolo come i gorilla e gli elefanti di foresta e di molte altri animali meno noti ma fondamentali per la sopravvivenza della foresta e delle sue comunità.