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Disastro ecologico: chiusura temporanea per l’Oasi WWF Foce dell’Arrone

A causa del grave inquinamento da kerosene avvenuto a Maccarese, WWF Oasi comunica che l’Oasi Bosco Foce dell’Arrone rimarrà chiusa al pubblico al fine di garantire la massima sicurezza e l’incolumità dei visitatori. “L’Oasi sarà riaperta a data…

A causa del grave inquinamento da kerosene avvenuto a Maccarese, WWF Oasi comunica che l’Oasi Bosco Foce dell’Arrone rimarrà chiusa al pubblico al fine di garantire la massima sicurezza e l’incolumità dei visitatori. “L’Oasi sarà riaperta a data da destinarsi, quando le operazioni di bonifica del cherosene e tutte le azioni ad esso correlate non saranno formalmente concluse”. Le vicine Oasi di Macchiagrande e Vasche di Maccarese sono aperte e garantiranno nei prossimi giorni un nutrito calendario di attività ed eventi.
Intanto, un nuovo tentativo di furto di carburante sull’oleodotto Civitavecchia-Fiumicino scoperto ieri preoccupa il WWF, che sottolinea quanto sia urgente un intervento immediato per mettere in sicurezza e monitorare in tempo reale la lunga condotta dell’Eni che attraversa la Riserva Statale del Litorale Romano. Agli operatori dell’Oasi e ai volontari WWF e Lipu, intanto, si sono aggiunte sul posto anche le quattro Guardie volontarie del nucleo WWF di Roma, per dare una mano nell’emergenza e verificare la situazione e gli effetti dell’inquinamento a, ormai, una settimana dall’inizio del disastro. Nel sopralluogo sono stati rilevati molti cefali morti nel canale Tre Cannelle. I primi a subire l’avvelenamento sono stati proprio i cefali (o muggini) per la loro abitudine di mangiare in superficie. Col passare del tempo, con l’azione delle correnti e della pioggia, il kerosene che ha invaso il reticolo dei canali di Maccarese si sta depositando sul fondo, aggravando gli effetti malefici dell’inquinamento da idrocarburi. L’effetto sulla catena alimentare è, purtroppo, gravissimo in quanto gli uccelli continueranno a cibarsi di pesci morti e contaminati.
“Continuando nel servizio il nucleo si recava alla foce dell’Arrone, altra Oasi WWF, anche qui presenti in acqua molte stoffe a tubo di contenimento per idrocarburi a sbarramento e un’autobotte per il pompaggio delle acque inquinate – scrivono nel rapporto le Guardie WWF – . Sul posto erano presenti tre biologi dell’Università della Tuscia (Viterbo) , del laboratorio di Ecologia marina di Civitavecchia”.
Sul fronte legale il WWF e la Lipu hanno  presentato un esposto alla Procura della  Repubblica di Civitavecchia dichiarandosi  “parte offesa”, per i gravi danni ambientali provocati dalla fuoriuscita del carburante, e chiedendo di disporre “gli opportuni accertamenti e valutazioni circa gli eventuali profili di illiceità penale”.

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