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Emergenza Clima: sono migliaia le specie che rischiano l’estinzione

Sabato 25 marzo alle 20,30 l’Ora della Terra per ricordare a tutti che sul clima dobbiamo agire ora, domani sarà troppo tardi. L’effetto-clima sulle specie animali e vegetali è un amplificatore della “Sesta estinzione di massa” che l’uomo…

Sabato 25 marzo alle 20,30 l’Ora della Terra per ricordare a tutti che sul clima dobbiamo agire ora, domani sarà troppo tardi.

L’effetto-clima sulle specie animali e vegetali è un amplificatore della “Sesta estinzione di massa” che l’uomo sta provocando nei confronti della ricchezza della vita sul pianeta. Ma, al contrario delle prime 5 estinzioni già avvenute, non è frutto di fenomeni geologici naturali ma avanza rapidissima ed è causata da una sola specie: l’uomo.

La conferma arriva dal report “Cambiamenti climatici e sesta estinzione di massa” diffuso oggi dal WWF alla vigilia di Earth Hour-Ora della Terra, il più grande evento globale per sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sul cambiamento climatico e sull’urgenza di agire ora.
 
Nella Mappa delle specie a rischio stilata dal WWF ci sono orsi polari, pinguini, balene franche e leopardi delle nevi ma anche stambecchi, anfibi, fringuelli alpini e persino l’abete bianco, il tipico albero di Natale delle regioni settentrionali, tutte specie che stanno soffrendo come non mai l’aumento della temperatura e gli altri effetti dei cambiamenti climatici.
 
Il simbolo dell’effetto clima è senz’altro l’orso polare: con la progressiva riduzione della banchisa polare rischiamo di perdere i due terzi degli orsi polari entro il 2050. E’ proprio di questi giorni la conferma della riduzione dell’estensione dei ghiacci marini più impressionante mai registrata in Artico, dove vive questa specie: il ghiaccio marino dell’Artico ha visto il livello minimo primaverile mai registrato in 38 anni di misurazioni satellitari. La sua estensione massima si è ridotta al ritmo del 3% ogni 10 anni. In aggiunta alle tante e complesse conseguenze per il sistema climatico,  per gli orsi bianchi tutto diventa difficile in quanto hanno bisogno di superficie ghiacciata sia per scavare la propria tana sia per inseguire le prede.    

Sempre in area polare, stavolta in Antartide,  il 75% della popolazione dei pinguini di Adelia potrebbe scomparire se le temperature del globo cresceranno di 2°. Stime pubblicate su Nature da autorevoli ecologi ci dicono che rischiamo di perdere fino al 70% delle specie di passeriformi migratori in Australia e ai tropici a causa del climate change, mentre lo stesso panda, pur se in lieve ripresa numerica è minacciato dal clima che cambia, in quanto dipende strettamente dalle foreste di bambù. Gli ambienti più colpiti sono quelli del freddo, dai poli alle vette alpine (sulle Alpi abbiamo perso il 40% della superficie dei ghiacciai negli ultimi 40 anni) e himalayane (a grande rischio il leopardo delle nevi), ma la classe animale più colpita è quella degli anfibi , come l’ululone dal ventre giallo: a causa dei loro complessi cicli vitali che si svolgono tra terra e acque dolci, dove si fanno sentire siccità o regime delle precipitazioni, il 33% di queste specie è inserito nella lista rossa IUCN. Nel ghepardo l’aumento della temperatura ha provocato una netta riduzione della fertilità maschile.

Una puntuale analisi dello stato in cui versano le specie di mammiferi e di uccelli monitorate dalla Red List, Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione curata dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature) indica che quasi la metà (il 47%) delle specie di mammiferi monitorate e quasi un quarto delle specie di uccelli (24.4%) subiscono l’impatto negativo dovuto ai cambiamenti climatici. In totale si tratta di circa 700 specie..
 
«Ormai la scienza ci dice che i cambiamenti climatici ci stanno conducendo in un territorio ignoto, mai visto da quando esiste l’esperienza della civiltà umana – commenta Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia –  Questo territorio ignoto è drammaticamente collegato con quella che il WWF ricorda essere la sesta estinzione di massa della ricchezza della vita sulla terra. Earth Hour, che si svolgerà sabato prossimo, è il nostro modo di chiedere a tutte le persone di mobilitarsi e diventare parte attiva del cambiamento: attraverso un piccolo gesto personale (quello di spegnere le luci per un’ora) un impegno concreto nei confronti del nostro Pianeta. Sabato prossimo il popolo di Earth Hour, fatto di  persone, comunità e organizzazioni farà sentire di nuovo la propria voce  per chiedere di accelerare gli impegni verso una rapida decarbonizzazione delle nostre economie e per limitare il riscaldamento secondo l’impegno assunto con l’Accordo di Parigi: agli accordi e agli impegni, ora, devono seguire i fatti, concreti e misurabili».
 

25 marzo: torna l’Ora della Terra

L’allarme sui cambiamenti climatici e un appello globale per agire a tutti i livelli verrà ribadito nell’Ora della Terra. L’appuntamento in Italia è per le 20.30, dopo poche ore dallo spegnimento avviato dall’altra parte del globo, nelle Isole Samoa, in Oceano Pacifico: sono oltre 400 i comuni italiani coinvolti, centinaia di palazzi istituzionali, edifici e icone delle città spenti per 1 ora, centinaia di eventi tra cene a lume di candela e balli in piazza, e passeggiate notturne in Oasi. (gli eventi in sintesi)  In queste ore stanno continuando ad arrivare le adesioni. A Roma l’evento centrale si svolgerà  presso il Museo Maxxi che per la prima volta spegnerà la sua facciata. Al buio per un’ora decine di altre icone tra cui la Basilica di San Pietro, il Colosseo, la Mole Antonelliana e l’Arena di Verona, Piazza San Marco. Nel 2016 ben 178 paesi parteciparono spegnendo le principali icone mondiali come l’Opera House di Sydney, il Cristo Redentore a Rio de Janeiro, la Torre Eiffel, il Ponte sul Bosforo.
 
Earth Hour è anche un’occasione in cui il WWF tiene alta l’attenzione anche sui propri progetti di conservazione dedicati ad alcune delle specie simbolo della lotta al cambiamento climatico, in primis l’orso polare. Attività che il WWF porta avanti grazie al supporto dei cittadini, che possono sostenere  le iniziative WWF dedicate al cambiamento climatico su wwf.it/emergenzaclima.

Non solo: grazie all’adesione di Wind Tre all’Ora della Terra 2017, i clienti Wind, 3 e Infostrada potranno donare 2 euro a favore dei progetti WWF dedicati alle specie minacciate dal cambiamento climatico, inviando un SMS o chiamando il 45555 fino al 28 marzo
 

Cene solidali… Dedicate alle specie a rischio 

WWF e Altromercato, la maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia, festeggiano di nuovo insieme l’Ora della Terra con la più grande cena sostenibile e solidale a lume di candela. 

Si potrà partecipare ai tanti eventi e alle cene sostenibili organizzate su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con le Botteghe Altromercato e i ristoranti de Il Circolo del Cibo con uno speciale menù solidale con il  clima.
La Cena Equosolidale e sostenibile più grande del mondo si chiuderà simbolicamente con un “caffè sospeso”, dedicato alle specie a rischio a causa degli effetti del cambiamento climatico, a partire dall’orso polare: il ricavato di ogni caffè consumato sarà devoluto alle attività del WWF.

Partecipare ad Earth Hour vuol dire anche informare e sensibilizzare sui cambiamenti climatici, sfruttando la forza dei social network. Dalla piattaforma sarà possibile donare il proprio profilo facebook e contribuire a diffondere i messaggi del WWF contro i cambiamenti climatici!
 

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