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Dall’inizio dell’anno abbiamo perso 430 km2 di foresta amazzonica

Proprio nelle settimane in cui una proposta di legge contro la deforestazione “importata” è in fase di approvazione in Parlamento Europeo, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico le foreste vengono perse a un ritmo allarmante.
Il dato stimato è di 430 km2 (2 volte la superficie della provincia di Trieste, poco superiore anche a quella di Monza e Brianza) dall’inizio dell’anno, ben 5 volte (oltre il 400% in più) rispetto a gennaio 2021 nonché il dato peggiore dall’inizio del monitoraggio nel 2008, un vero e proprio record. Già nel corso del 2021 si era evidenziato un aumento del 33% rispetto al 2020. Se consideriamo il triennio di presidenza Bolsonaro, la superficie deforestata è aumentata di ben il 53% rispetto ai tre anni precedenti. Anche gli incendi sono fortemente aumentati di quasi il 25% in questo periodo, così come le emissioni (del 10%) facendo del Brasile il quinto paese al mondo con maggior peso sul riscaldamento climatico globale.

Gli alberi tagliati per far spazio a pascoli e allevamenti

I motivi sono sempre i soliti: più che l’uso del legname vero e proprio, solitamente la necessità principale è quella di fare spazio a terreni adibiti a pascolo/allevamenti o coltivazioni, specialmente di soia, poi utilizzata per cibare il bestiame la cui carne viene poi esportata. Gli altri prezzi di mercato di queste merci e il basso prezzo dei terreni, il cui acquisto è talvolta finanziato in parte da fondi illeciti del governo, incentivano il disboscamento illegale. A ciò si aggiunge la carenza nei controlli ambientali.

Deforestazione Amazzonia 2008-oggi (giallo). Fonte: INPE (http://terrabrasilis.dpi.inpe.br/app/map/deforestation?hl=en )

Sebbene sia risaputo quanto il presidente brasiliano Jair Bolsonaro non sia il miglior amico dell’ambiente e quanto abbia indebolito le politiche di tutela, questo dato è davvero allarmante, specialmente se considerato che in Brasile in questo momento è la stagione delle piogge e quindi il tasso di deforestazione è solitamente inferiore rispetto alla media annuale. Questa distruzione ha un impatto enorme sia a livello locale, con elevata perdita di biodiversità, che a livello globale in quanto l’Amazzonia è considerata il polmone verde del pianeta grazie alle ingenti quantità di gas serra che è in grado di assorbire dall’atmosfera, fenomeno fondamentale per contrastare il cambiamento climatico.
Ma noi, cittadini italiani ed europei, non siamo completamente estranei a tutto ciò. L’UE e l’Italia sono infatti tra i maggiori importatori di soia e altri prodotti causa di deforestazione (caffè, carne, olio di palma, latticini…), quindi parte di ciò che mangiamo contribuisce inconsapevolmente a questa distruzione.

UE, la nuova legge in discussione

Proprio in queste settimane si sta discutendo in Parlamento Europeo la proposta per una nuova legge per ridurre l’impatto dei consumi UE sulla natura. Ora tutti noi possiamo sollecitare i nostri ministri e parlamentari europei affinché supportino questa proposta di legge e si schierino dalla parte della natura.

  • Foreste
    Foreste

    Invia anche tu una mail ai ministri competenti per chiedere una legge europea sulle foreste

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