Non possiamo stare fermi a guardare
Era un anno fa quando le terribili immagini degli incendi boschivi che stavano devastando l’Australia entravano nelle nostre case. Koala fra le fiamme e ettari di foreste e biodiversità andati in fumo. Insieme a loro abbiamo visto radere al suolo intere cittadine californiane e pianure brasiliane, un tempo ammantate dalla foresta amazzonica ricoprirsi solo di cenere, per chilometri e chilometri.
Oggi, davanti ai nostri occhi ancora roghi che divampano e questa volta sono ancora più vicini. Quest’estate in Italia le temperature che hanno sfiorato i 45 °C e piangiamo gli oltre 20 mila ettari di territorio, boschi, oliveti e campi coltivati bruciati in Sardegna a luglio, nella zona di Oristano, dove quasi 1.500 le persone sfollate, mentre continuano ad arrivare notizie di nuovi incendi nella nostra penisola e dal mondo.
Dalla Siberia all’Europa, dal Canada alla California, il cambiamento climatico sta mostrando il suo aspetto più feroce: nessun luogo è al sicuro dai sui effetti e non possiamo restare fermi a guardare. La frequenza, l’estensione e l’intensità degli incendi sono aumentati enormemente nell’ultimo secolo: la stagione degli incendi sta diventando più estrema e più lunga, nella misura del 15% negli ultimi 50 anni, alimentata da lunghi periodi di caldo estremo e poca pioggia.
Come gli incendi diventano Megafires
Quasi tutti gli habitat che si tratti di foreste, di steppe, di praterie, di savane, risentono in maniera significativa dai cambiamenti prodotti dal riscaldamento del pianeta: cambiamenti nel ciclo delle piogge, nella quantità di acqua e umidità presente nel terreno, nell’energia dei venti, nelle frequenti siccità, nell’inaridimento, nella progressiva desertificazione che avanza nel pianeta al ritmo di 11 milioni di ettari l’anno.
In questo generale stato di sofferenza si aggiunge l’impatto umano diretto: degrado, consumo insostenibile, deforestazione, mancata gestione, abbandono. Ecco quindi che tutti gli ingredienti per incendi devastanti sono accuratamente serviti. Innescati dalle mani scellerati di piromani o da quelle criminali di piccoli e grandi interessi, gli incendi si trasformano in un istante in veri e propri mega fires (o addirittura gigafires): roghi sempre più grandi per dimensione del fronte delle fiamme, per superficie attraversata, per velocità di propagazione, per temperatura raggiunte. Vere e proprie catastrofi climatiche, colpo di coda del global warming. Solo negli stati uniti negli ultimi 40 anni il numero degli incendi è aumentato del 1000%.
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I roghi più gravi nel mondo
Incendi devastanti in Canada
L’incendio nella provincia canadese di Manitoba è uno dei più grandi mai registrati. Quest’anno in Canada sono stati registrati 3.925 incendi, il 450% in più rispetto al 2020, con oltre 157mila ettari bruciati già a metà luglio. Temperature estreme (fino a 50 °C) hanno favorito il divampare di enormi incendi che hanno provocato 500 vittime. Secondo gli esperti gli incendi eccezionali che hanno devastato il Canada in questi ultimi mesi potrebbero diventare la normalità nel 2050, determinando un costo altissimo per le persone e le attività economiche. Temperature elevatissime e siccità intense hanno fornito gli ingredienti perfetti per i roghi. Al dramma delle fiamme va infatti aggiunto l’impatto devastante del fumo che rischia di causare la morte prematura di decine di migliaia di persone. Durante la stagione degli incendi di quest’anno la superficie percorsa dalle fiamme, è stata 4 volte più estesa della media degli ultimi 10 anni.
Fiamme in Siberia
I roghi e le fiamme non hanno risparmiato questo luogo, dove si registrano le temperature più basse del pianeta. Oggi la Siberia è in ginocchio per gli incendi e il fumo prodotto dai roghi: 1 milione e mezzo di ettari di boschi sono stati divorati dalle fiamme da inizio estate. Incendi selvaggi si sono abbattuti sulle foreste, inaridite da settimane di ondate di calore. Gli incendi sono così grandi e i venti così forti che il fumo ha avvolto la lontana regione dell’Alaska. I vigili del fuoco hanno combattuto una battaglia quasi impossibile, spiazzati dalle nuove dimensioni e dall’intensità dei roghi. Secondo gli scienziati anche in Siberia la stagione degli incendi si sta allungando, gli incendi sono sempre più devastanti e raggiungono luoghi mai percorsi prima dalle fiamme.
Emergenza California
Negli Stati Uniti oltre 18 mila chilometri quadrati fra California, Oregon e Washington andati in fiamme. Nello stato della California i proprietari di casa non riescono più a trovare delle agenzie disposte ad assicurare le loro proprietà dagli incendi.
Aiutaci a salvare i polmoni verdi che ci tengono in vita
Non possiamo stare fermi a guardare scomparire i polmoni verdi che ci tengono in vita, dobbiamo agire subito, prevenendo le cause degli incendi, fornendo agli operatori equipaggiamenti e risorse efficaci per contrastare subito queste emergenze, chiedendo ai governi di adottare misure di prevenzione adeguate.
In Amazzonia brasiliana che stiamo già portando avanti un progetto che prevede l’uso di droni per la sorveglianza e l’attività anti incendio. Dotando le comunità di droni e altre attrezzature per monitorare e proteggere le loro terre, possiamo contribuire a fermare la deforestazione e proteggere questo vitale deposito di carbonio, prima del danno. In Bolivia realizzeremo un importante progetto di ripristino con interventi di restoration e lo sviluppo di nuovi strumenti di prevenzione. Grazie al tuo aiuto, possiamo salvare le foreste del mondo.
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