Crisi climatica e crisi energetica, due facce della stessa medaglia
La crisi energetica domina sui giornali, ma i provvedimenti di emergenza pensati finora non hanno scalfito i problemi strutturali che l’hanno determinata. Nel contempo, la crisi climatica colpisce tutto il Pianeta, con eventi estremi che vanno dalle alluvioni epocali (si pensi a quanto accaduto in Pakistan) a fenomeni molto gravi di siccità in Europa, negli USA, in Cina, in Africa.
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Crisi energetica e crisi climatica sono due facce della stessa medaglia, come sottolinea il WWF che, a pochi giorni dall’avvio della COP27-momento importante per le decisioni internazionali sul clima- rilancia la sua campagna GenerAzione Clima, invitando tutti ad accelerare l’azione climatica nel contesto nazionale, europeo e globale.
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Un messaggio globale per agire
Tutti i Governi devono moltiplicare in modo esponenziale l’azione per assicurare che l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale e 1,5°C, fissato dall’accordo di Parigi, venga conseguito, e lasciare alle generazioni future un Pianeta vivibile.
In Italia ripartire da una legge sul Clima
Il Governo italiano deve fare la propria parte, rendendo la transizione ecologica – che non è né di destra, né di sinistra, ma il modo per cercare di riconquistare una relazione corretta con la natura, il clima e l’ambiente – una nuova occasione di sviluppo. Una prima tappa potrebbe essere dotare anche l’Italia di una Legge Quadro sul Clima, come fatto già da molti altri Paesi europei, per assicurare una governance che tenga la barra a dritta sulle emissioni di gas serra, perseguendo l’obiettivo del 100% rinnovabili nel settore elettrico (inclusi trasporti e riscaldamenti) entro il 2035, e sulla traiettoria per raggiungere la neutralità climatica entro la metà del secolo, basandosi sulle indicazioni della comunità scientifica.
Per questa vera e propria svolta, oltre all’azione dei Governi e di tutte le istituzioni, è necessario anche l’impegno di ciascuno, unito a quello di tutti: le scelte che facciamo ogni giorno possono determinare grandi cambiamenti e influire a livello economico e sociale. Riducendo e progressivamente eliminando l’uso dei combustibili fossili nelle nostre vite, riusciremo certamente a determinare grandi cambiamenti a livello economico e politico.
Estate 22, la più calda nella storia europea
L’estate del 2022 è stata la più calda della storia in Europa. Il mese di luglio ha fatto registrare 2,26 gradi centigradi in più rispetto alla media italiana da quando si registrano i dati. La concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto livelli record: l’anidride carbonica è aumentata del 150% rispetto ai livelli preindustriali, il metano del 262% e il protossido di azoto del 123%. E la scienza ci dimostra come il riscaldamento globale in atto sia attribuibile proprio all’impatto delle attività umane. Nel frattempo l’attuale modello energetico è ancora basato a livello globale su circa il 70% da fonti fossili non rinnovabili come il petrolio, il carbone e il gas naturale, che oltre a non essere sostenibili da un punto di vista ambientale, creano sprechi, diseguaglianze e contese politico-economiche. La nostra struttura sociale si basa dunque su fondamenta fragili da cui dipendono le attuali instabilità economiche, sociali, politiche e ambientali.
In questo contesto la transizione energetica garantisce anche maggiore stabilità e sicurezza a tutti, oltre che tutelare l’ambiente, in un contesto di innovazione ed efficienza. Puntare ad approvvigionarsi totalmente da fonti energetiche rinnovabili, a cominciare dal solare e dall’eolico, sostituendo progressivamente, ma in modo accelerato tutti i combustibili fossili, è l’unica soluzione possibile, per garantire sicurezza alle persone e benessere ambientale: il WWF auspica che il passaggio completo alle rinnovabili nel settore elettrico avvenga entro il 2035. Contemporaneamente e contestualmente occorre puntare sul risparmio e sull’efficienza energetica che rivestono un ruolo strategico e imprescindibile nel processo di decarbonizzazione.
A novembre in Egitto la COP27 sul Clima
Alla fine di quest’anno, nel giro di poche settimane, si terranno tre incontri fondamentali: la Conferenza sul clima COP27 in Egitto, la Conferenza sulla biodiversità COP15 a Montreal, in Canada, e il Vertice del G20 a Bali, in Indonesia. Eventi che si confronteranno con crisi interconnesse in un contesto geopolitico difficile e fratturato. L’esito della COP27 che si terrà a Sharm el-Sheikh a novembre darà la linea di indirizzo e dovrà dimostrare che la comunità globale è disposta e in grado di procedere con l’attuazione di azioni per il clima per proteggere le persone e la natura in tutto il mondo.
L’appello del WWF
Nel corso di quest’anno abbiamo lanciato più volte l’allarme sulla crisi climatica ed evidenziato che le soluzioni coincidono anche con quelle strutturali per la crisi energetica, risparmio, efficienza e rinnovabili. I Governi non possono più rimandare l’avvio di un processo di transizione che deve puntare all’obiettivo di 100% rinnovabili entro il 2035 per rispettare gli impegni sottoscritti a livello internazionale e azzerare le emissioni e i combustibili fossili ben prima del 2050. Così facendo, saremmo anche meno dipendenti dall’estero e più sicuri. Non ha senso ipotizzare una ‘transizione ecologica più lenta’ perché non consentirebbe di raggiungere gli obiettivi fissati e sarebbe perciò inutile. Vogliamo che i Governi e i leader mondiali passino finalmente all’azione in modo rapido, efficace e giusto
Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia WWF Italia
Il WWF sarà presente all’evento della COP27 che avrà inizio il 7 novembre a Sharm el-Sheikh e porterà le sue richieste specifiche per dei risultati concreti, non più rinviabili.