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Le Saline di Trapani e Paceco prese di mira dai criminali del fuoco

L'area protetta è andata a fuoco contemporaneamente in più punti, con roghi che hanno interessato il territorio della frazione di Nubia

Tra lunedì e martedì gli incendi dolosi hanno devastato l’Oasi WWF

Un incendio dopo l’altro. Nei giorni scorsi approfittando delle temperature i criminali del cerino non hanno perso tempo. La Riserva delle Saline di Trapani e Paceco infatti, in 24 ore nelle giornate di lunedì e martedì è andata a fuoco contemporaneamente in più punti, con roghi che hanno interessato il territorio della frazione di Nubia. E tra le zone devastate dalle fiamme ci sono pantani naturali, aree con importanti valenze naturalistiche, ambienti oramai superstiti solo all’interno del sito protetto, importanti luoghi per la conservazione della biodiversità e fondamentali per il mantenimento dell’efficienza dei processi naturali.
Eppure la scorsa settimana proprio a Trapani e con il patrocinio della Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco, si è tenuto, nelle giornate di venerdì 2 e sabato 3 al Polo Universitario il ”6th International Congress on Biodiversity” organizzato da Biodiversity journal, Università di Catania, Ente Fauna siciliana e Associazione Chloe. La scelta del sito non è stata certamente casuale, ma piuttosto una celebrazione del patrimonio naturale di una provincia assolutamente ricca di biodiversità tra riserve naturali, parchi e siti della rete Natura 2000.
Ma nella provincia di Trapani si fa ancora a pugni con la tutela di un immenso patrimonio ambientale, riconosciuto dalla comunità internazionale, e che invece localmente continua a subire l’assalto di criminali che operano per la distruzione di un bene collettivo, visitato ogni anno da migliaia di persone: famiglie, turisti, scolaresche.

Devastate dalle fiamme aree preziose per la biodiversità

Il racconto della direttrice della Riserva, Silvana Piacentino: “Il primo allarme è scattato lunedì mattina attorno alle 10,30. Il personale del WWF ha subito allertato i vigili del fuoco e la sala radio della Forestale. Sul posto sono arrivati anche i volontari di Sos Valderice ma il rogo, divampato dal bordo stradale, ha raggiunto il pantano naturale e circondato un’abitazione. Le fiamme sono state spente del tutto nel pomeriggio. Ad una prima conta dei danni è subito emersa la gravita per il pantano, che è andato distrutto. Si tratta di uno degli ambienti oramai superstiti solo all’interno di siti protetti, un importante luogo per la conservazione della biodiversità. Il secondo allarme è scattato ieri, attorno a mezzogiorno e mezzo, con due colonne di fumo che si sono alzate contemporaneamente in due punti diversi della Riserva, sempre a Nubia. Sul posto sono arrivati i mezzi e le squadre di spegnimento, supportati dal personale della riserva, ma il forte vento di scirocco ha alimentato l’avanzata delle fiamme, che ha raggiunto le abitazioni. Le operazioni di spegnimento sono andate avanti fino alle 14,30. È risultato fondamentale, per rifornire i mezzi d’acqua una volta esaurita, il punto di approvvigionamento presente a Nubia, fortemente voluto dall’ente gestore. Vista la gravità della situazione, il WWF Italia ha inviato personale anche dalle altre riserve siciliane. Sembrano esserci davvero pochi dubbi sulla matrice dolosa dei tre roghi che hanno divorato pezzi importanti del patrimonio naturalistico della Riserve delle Saline di Trapani e Paceco”.

  • L'Europa sta bruciando
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