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Emilia Romagna, un primo chiarimento sulle misure agro-ambientali

Si è svolto lunedì pomeriggio presso la sede della Regione Emilia-Romagna un primo incontro di chiarimento tra le Associazioni ambientaliste Lipu, Legambiente, WWF e FEDERBIO con l’Assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, in merito ai tagli per gli interventi…

Si è svolto lunedì pomeriggio presso la sede della Regione Emilia-Romagna un primo incontro di chiarimento tra le Associazioni ambientaliste Lipu, Legambiente, WWF e FEDERBIO con l’Assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, in merito ai tagli per gli interventi agro-ambientali della misura 10 del PSR 2014 – 2020, deliberati dalla Giunta regionale.

L’incontro ha consentito un utile chiarimento, con le rassicurazioni dell’Assessore in merito al ripristino dei fondi tagliati attraverso le risorse del bilancio ordinario della Regione. L’Assessore Caselli ha rassicurato le Associazioni sulla volontà di confermare tutti gli obiettivi ambientali del PSR garantendo il ripristino delle risorse, come assicurato anche alla Commissione europea. Per l’Assessorato Agricoltura della Regione la tutela della biodiversità naturale resta un obiettivo prioritario del programma di sviluppo rurale regionale.
Le quattro Associazioni hanno preso atto con soddisfazione delle rassicurazioni dell’Assessore Caselli, ribadendo però la loro legittima preoccupazione in merito all’approvazione, nell’arco di pochi mesi, di due provvedimenti che cancellavano di fatto la tutela della biodiversità dalla politica agricola regionale, con una prima delibera che sospende le misure regolamentari in ambito agricolo dei siti della Rete Natura 2000 ed una seconda che taglia le risorse per interventi di tutela e gestione di questa stessa Rete di aree protette europee.
“Prendiamo atto con soddisfazione delle garanzie fornite dall’Assessore Caselli, che ha annunciato a breve la variazione del bilancio regionale per il ripristino delle risorse cancellate, ma permangono tutte le preoccupazioni per la sospensione delle misure di conservazione agricole regolamentari per i siti Natura 2000, con una procedura d’infrazione (2015/2163) dell’Unione Europea ancora pendente sul nostro Paese”.
Il collegamento tra i due provvedimenti regionali appare evidente e non sembra casuale, per questo le Associazioni auspicano un analogo chiarimento con l’Assessore all’Ambiente, Paola Gazzolo, in attesa di decisioni del TAR sul ricorso presentato da Lipu e WWF Italia contro la delibera regionale che ha sospeso le misure di conservazione dei siti Natura 2000. La preoccupazione delle Associazioni è legata all’incertezza rispetto al destino di molte aree agricole di elevato valore naturale che per i prossimi sei mesi saranno privi delle norme di tutela richieste dall’Unione Europea, con un rischio elevato di distruzione degli habitat per rimettere in produzione i terreni.
Le quattro Associazioni hanno sottolineato che questa incresciosa situazione poteva essere evitata attraverso un opportuno preliminare confronto, fornendo adeguate informazioni preventive e garantendo quella partecipazione attiva di tutti gli attori sociali ed economici interessati ad una efficace ed efficiente attuazione del PSR 2014-2020. Collaborazione e confronto che le Associazioni Lipu, Legambiente, WWF e FEDERBIO sono disponibili a ricercare nei prossimi mesi per una soluzione condivisa di tutti i problemi evidenziati.
Permane inoltre la perplessità delle Associazioni rispetto alla prevalenza della misura per l’agricoltura integrata volontaria che premia economicamente, con fondi pubblici, l’utilizzo di prodotti chimici pericolosi per la nostra salute e per l’ambiente, come il glifosato. Per questo Lipu, Legambiente, WWF e FEDERBIO hanno ribadito la richiesta di escludere dai pagamenti per l’agricoltura integrata le aziende che utilizzeranno il diserbante sotto accusa a livello europeo (la Commissione UE ha prorogato per soli 18 mesi l’autorizzazione all’uso del glifosato con restrizioni del suo utilizzo nella fase di pre-raccolta).
LIPU, Legambiente, WWF e FEDERBIO hanno infine espresso soddisfazione per l’aumento delle risorse assegnate alla misura 11 del PSR 2014-2020 relativa all’agricoltura biologica, un segnale importante da parte della Regione Emilia-Romagna a sostegno del modello di produzione agricola più compatibile con la conservazione degli agroecosistemi, che si auspica porti ad un aumento netto della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) certificata entro il 2020.

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