Mentre si susseguono le voci sui numeri del pacchetto Clima ed Energia 2030 che uscirà dal Consiglio UE su Clima ed Energia, che si terrà il 23 e 24 ottobre a Bruxelles, e si paventano ulteriori cedimenti, il Premier Renzi ha oggi riferito al Senato, dichiarando il massimo impegno della Presidenza italiana a sostegno del provvedimento.
Il WWF ribadisce che Il 40% di riduzione delle emissioni CO2 è del tutto insufficiente dal punto di vista ambientale e anche per garantire alla UE la sicurezza energetica.
Proprio in questi giorni, uno studio dell’istituto di ricerca Ecofys dimostra che, con un taglio del 49% delle emissioni, sarebbe possibile dimezzare le importazioni di gas.
Anche l’aumento al 27% per le rinnovabili è del tutto inadeguato, dal momento che le rinnovabili sono le energie che garantiscono la massima sicurezza energetica e che il trend di crescita non deve essere rallentato; il 30% per l’efficienza energetica come obiettivo non vincolante o addirittura indicativo, rinnegherebbe il vantaggio rappresentato dalla riduzione dei consumi e anche l’enfasi italiana sul tema.
Il WWF chiede che la riduzione dei gas a effetto serra sia del 55%, la produzione di energia da fonti rinnovabili almeno del 45%, e il risparmio energetico almeno del 40%, con obiettivi giuridicamente vincolanti.
L’Italia deve operare per sostenere le posizioni più avanzate, in particolare di quei Paesi che vogliono obiettivi ambiziosi e vincolanti, evitando di cadere nella logica fallimentare del minimo comun denominatore. Si tratta di un vero e proprio “stress-test” per l’Europa: nei prossimi due giorni, capiremo se la UE è capace di offrire credibilità, autorevolezza e prospettiva di futuro, le uniche vere qualità che servono per superare le difficoltà degli ultimi anni.
Il WWF si augura che la Presidenza italiana dimostri capacità di visione nel dare impulso all’attuazione della transizione economica e industriale necessaria per proteggere il clima e offrire prospettive ai cittadini europei. I capi di Stato e di Governo europei devono resistere all’azione delle lobby fossili e delle visioni a breve termine, spesso egoiste e parassitarie, che hanno introdotto e stanno introducendo numerose scappatoie per rendere il pacchetto inefficace.
Il WWF si augura che di fronte a questi poteri forti, cinici ed egoisti, non si perda una storica occasione di creare invece nuovi opportunità sociali, economiche e ambientali.
Il fallimento della politica contro il riscaldamento globale, nonostante gli ormai quotidiani campanelli d’allarme dati dagli eventi correlati al cambiamento climatico già in atto, condannerebbe il mondo a un aumento della temperatura media globale intorno ai 4°C. Per l’Europa, questo si tradurrebbe in perdite enormi, anche dal punto di vista economico.
I Capi di Stato e di Governo europei, così come la Presidenza italiana decideranno come vorranno essere ricordati: in gioco c’è il clima, il destino dell’Europa, ma anche la loro credibilità.