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Europa, gli stati non frenano perdita di biodiversita’

L’Italia ha recepito formalmente le direttive Uccelli e Habitat ma non garantisce ancora la tutela effettiva di specie e habitat e la gestione dei siti Natura 2000 A un anno di distanza dal “Piano d’azione per la natura”…

L’Italia ha recepito formalmente le direttive Uccelli e Habitat ma non garantisce ancora la tutela effettiva di specie e habitat e la gestione dei siti Natura 2000

A un anno di distanza dal “Piano d’azione per la natura” adottato dalla Commissione Europea e volto a una migliore attuazione delle direttive comunitarie per la tutela della natura (direttive Uccelli e Habitat), preceduto dal successo della campagna Allarmenatura in difesa delle direttive, le associazioni BirdLife Europa (per l’Italia, Lipu-BirdLife Italia), WWF  Italia, Eeb e Friends of the Earth Europe pubblicano un report che evidenzia un’insufficiente tutela delle più preziose aree naturali d’Europa da parte degli stessi Stati membri.
Il report, che ha riguardato 18 Stati sui 27 membri dell’Unione europea, afferma che questi stati, pur avendo trasposto le direttive Uccelli e Habitat nel proprio sistema legislativo nazionale, non hanno attuato in modo sufficiente le direttive stesse. Ciò significa che specie e habitat protetti a livello europeo non stanno beneficiando di quelle tutele di cui hanno necessità e che verrebbero loro assicurate attraverso il pieno rispetto delle direttive.
Il report è stato realizzato prendendo in considerazione 11 criteri chiave, inclusa la disponibilità di un adeguato finanziamento per la gestione dei siti della rete Natura 2000. Utilizzando un sistema di punteggio “a semaforo”, emerge che 5 criteri su 11 non hanno ottenuto il verde a livello europeo, risultando dunque del tutto negativi. 
In Italia, solo un criterio ha ottenuto il semaforo verde (ossia, risultato soddisfacente) quello relativo alla trasposizione delle direttive Uccelli e Habitat. Mentre il semaforo giallo (che significa risultato migliorabile) è stato attribuito sulla designazione dei siti, la protezione delle specie, i finanziamenti, il  monitoraggio di specie e habitat, gli incentivi alla ricerca e le specie aliene. Semaforo rosso (risultato insoddisfacente) infine sulla gestione dei siti, sul deterioramento degli stessi e il disturbo delle specie, sull’implementazione di una corretta Valutazione d’incidenza, sulla connessione tra i paesaggi, il coinvolgimento di stakeholeders, la partecipazione del pubblico e la comunicazione.
“Il nostro report evidenzia come la perdita di biodiversità stia continuando in tutto il territorio europeo, e, come dimostrano anche altri studi, assistiamo a declini drammatici per gli insetti e gli uccelli negli ambienti agricoli – affermano Lipu e WWF -. Se correttamente applicate, le direttive comunitarie sulla Natura, come ha dimostrato una valutazione delle direttive Uccelli e Habitat realizzata dalla Commissione Europea,  possono invertire questo trend drammatico e il report evidenzia quali siano i filoni di intervento urgenti su cui puntare per fermare questa massiccia perdita di biodiversità”.

Secondo Lipu e WWF, l’Italia appare dunque in regola, almeno formalmente, nel recepimento delle direttive comunitarie Uccelli e Habitat, ma dovrebbe far meglio sulla designazione e sulla tutela della rete Natura 2000, il network europeo che tutela la biodiversità. Il nostro Paese, inoltre, non ha ancora garantito adeguati fondi per la gestione effettiva e integrata dei siti Natura 2000 e per la conservazione efficace delle specie e degli habitat. 

Lipu e WWF denunciano come il rapido declino della biodiversità in Europa non potrà che continuare se questa mancanza di impegno nell’attuare le direttive Uccelli e Habitat persisterà e chiedono alla Commissione europea di vigilare affinché gli stati prestino fede agli impegni presi nell’ambito dell’incontro che si è avuto a febbraio 2018 tra Commissione europea e istituzioni italiane finalizzato ad una migliore attuazione delle direttive Uccelli e Habitat .

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