Dopo il prestigioso Tribeca Film festival di New York il film/documentario ‘shock’ VIRUNGA girato nell’omonimo Parco Nazionale africano considerato Patrimonio dell’UNESCO e minacciato da perforazioni petrolifere, è stato premiato ieri sera come miglior documentario al Festival CinemAmbiente di Torino, la Rassegna che dal 1998 presenta i migliori film ambientali internazionali.
Virunga è un documento di denuncia che partendo dall’incredibile bellezza di uno dei luoghi più ricchi di biodiversità del Pianeta – dove commuovono le immagini ravvicinate dei gorilla di montagna e la travolgente bellezza della natura- accompagna lo spettatore nelle drammatiche vicende che il parco oggi, dopo le guerre le stragi, le carestie, (le guerre del Congo sono considerate dall’ONU la più grande catastrofe umanitaria dopo la seconda guerra mondiale) deve combattere. una nuova battaglia contro gli interessi del petrolio. Interessi che rischiano di cancellare per sempre quello che il primo parco nazionale africano ha conquistato per le comunità locali, per i gorilla di montagna e per noi tutti.
Isabella Pratesi, direttore Conservazione Internazionale del WWF Italia che ha partecipato alla presentazione del film accanto al regista Orlando Von Einsiedel nella serata inaugurale del Festival ha detto’ Il documentario Virunga è il paradigma della storia africana dove il riscatto e il futuro è affidato a persone eccezionali, disposte a mettere in gioco la propria vita, le proprie famiglie per difendere un bene comune dai rapaci interessi economici, interessi questa volta rappresentanti dalla multinazionale britannica del petrolio SOCO.
Le immagini e le interviste raccolte nel documentario parlano chiaro: lo sfruttamento del petrolio è una nuova colonizzazione, uno sfruttamento a beneficio di pochi che porterà ulteriori conflitti, corruzione, povertà e distruzione delle risorse naturali. Nel documentario, alle raccapriccianti testimonianze rubate ai protagonisti del petrolio che dimostrano toni cinici e sprezzanti verso le comunità locali, non riuscendo a rendersi conto perché il destino dei gorilla di montagna possa stare tanto a cuore a chi combatte l’ingresso del petrolio nel parco, si alterna l’epica e struggente testimonianza dei funzionari del parco che cercano di resistere con ogni mezzo agli interessi e ai tentativi di corruzione della compagnia petrolifera. Come dice una delle guardie del parco: ognuno di noi deve trovare il proprio senso nella vita, e il nostro è proteggere il nostro parco e i nostri gorilla. Ci auguriamo che il prestigioso premio ricevuto dal film possa facilitare la sua distribuzione anche nelle sale italiane e rinnovare così l’attenzione verso questo bellissimo parco così minacciato’.
Il film/documentario, prodotto dalla Grain Media, racconta la storia dei ranger e del direttore del Parco, l’ambientalista belga Emmanuel de Merode, ferito poche settimane fa durante un agguato nel cuore del Parco, tutti uniti per difendere quell’area dagli interessi degli speculatori, in uno scenario di conflitti e di instabilità politica. In questi giorni il WWF sta rilanciando la Petizione firmata da oltre 740mila persone da tutto il mondo e rivolta alla compagnia petrolifera britannica SOCO International PLC, che, nonostante gli appelli dell’UNESCO, della Comunità Europea e l’opposizione del governo britannico, persiste nel proseguire le esplorazioni petrolifere in un luogo così simbolico e delicato.
Il prossimo 10 giugno il WWF ha previsto un evento pubblico a Londra, casa madre della compagnia SOCO, e sarà l’occasione per rilanciare la Petizione contro le trivellazioni per la quale il WWF vuole raccogliere 1 milione di firme.