Un incedio ha provocato ingenti danni nell’oasi ‘La Vela’ di Taranto, una delle aree naturali della Puglia più ricche dal punto di vista della biodiversità e dell’avifauna; nella palude dell’oasi nidificano diverse specie protette. Le fiamme sono state spente dopo diverse ore, anche grazie all’intervento di un canadair. Per Fabio Millarte del Wwf Taranto, «i due terzi della pineta sono distrutti e molti pini continuano a cadere perchè le radici sono carbonizzate. Un terzo del salicornieto (praterie di piante adattate a vivere in ambienti ricchi di sali) e’ carbonizzato e anche la macchia mediterranea – aggiunge l’ambientalista – è devastata. Non esiste più il sentiero delle pregiatissime orchidee selvatiche ed è andato distrutto il capannone per il birdwatching».
Quella che abbiamo davanti sembra essere un’annata ad altissimo rischio per gli incendi: le alte temperature, il periodo di siccità intensa unito alla mancanza di prevenzione e a comportamenti irresponsabili e, diverse volte, criminali non fanno altro che moltiplicare in maniera esponenziare i fattori di rischio.
Forti danni per un incendio nell’oasi ‘La Vela’ di Taranto
Un incedio ha provocato ingenti danni nell’oasi ‘La Vela’ di Taranto, una delle aree naturali della Puglia più ricche dal punto di vista della biodiversità e dell’avifauna; nella palude dell’oasi nidificano diverse specie protette. Le fiamme sono state spente…