Il comitato tecnico su cibi e alimentazione non ha raggiunto nessuna decisione sul glifosato. Per decidere o meno della proroga, serve una maggioranza qualificata dei Paesi: stavolta né la proposta di rinnovo della Commissione Ue per 10 anni né la posizione contraria rappresentata soprattutto da Italia e Francia sono riuscite a raccogliere il quorum necessario, e lo stesso è avvenuto per 7 e 5 anni.
Per la Coalizione #StopGlifosato, si tratta comunque di un segnale importante. “Il voto di ieri del Parlamento Europeo, che chiedeva ancora 5 anni di glifosato libero, non è riuscito fortunatamente a rappresentare un punto di mediazione accettabile per i Governi – commenta la portavoce Maria Grazia Mammuccini – Di fatto, l’unica posizione accettabile per i cittadini europei, in grande maggioranza contrari all’uso di un prodotto sospetto di cancerogenicità, è quella dell’uscita definitiva dal glifosato nel più breve tempo possibile. Si legge nel comunicato ufficiale finale che ‘la Commissione continuerà a lavorare con gli Stati membri per trovare una soluzione che goda del maggiore supporto e assicuri un alto livello di protezione della salute umana e dell’ambiente’. Crediamo che in questo senso, la posizione espressa dal Governo italiano che ha votato contro il rinnovo del glifosato e che sostiene l’uscita definitiva dal glifosato nei tempi più rapidi possibili, sia l’unica che possa rappresentare queste istanze. Noi da parte nostra non abbasseremo il livello di attenzione: siamo pronti per la prossima riunione del Comitato PAFF”.
A favore del rinnovo al glifosato hanno votato 16 paesi: Bulgaria, Danimarca, Repubblica Ceca, Estonia, Irlanda, Spagna, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia Romania, Slovacchia, Finlandia e UK. Germania e Portogallo si sono astenuti (la Germania lo aveva già annunciato, in attesa della formazione del governo). Italia, Francia, Belgio, Grecia, Croazia, Lussemburgo, Malta, Austria, Slovenia e Svezia hanno invece votato contro il rinnovo.
“Prendiamo atto con soddisfazione, che il fronte dei Paesi che hanno ascoltato la voce dei cittadini europei e che hanno espresso un voto contrario a una nuova autorizzazione per il glifosato nel frattempo si è allargato” conclude Mammuccini.
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