A distanza di pochi giorni dal recupero di una tartaruga marina rinvenuta con un amo in gola nelle acque del Golfo di Sant’Eufemia, la collaborazione tra i pescatori e gli ambientalisti continua a dare i suoi frutti.
Un’altra Caretta caretta, questa volta una grossa femmina con un carapace lungo 73 cm. e pesante oltre 60 kg, è stata salvata grazie al sinergico intervento di varie associazioni ed enti che operano nel settore della conservazione delle specie marine protette. Ma il merito principale del salvataggio del rettile corazzato va ascritto al Comandante del peschereccio “Paradise II”, Nicola De Leonardo, che, accortosi della cattura accidentale del grosso esemplare nella rete a strascico, e constatate le precarie condizioni della tartaruga, ha subito contattato il WWF per concordare il da farsi e valutare le prime, importanti, indicazioni per la sopravvivenza dell’animale.
Una volta giunto in porto, l’equipaggio del “Paradise” ha trovato ad attenderlo sia il personale della Capitaneria di Porto che il rappresentante del WWF, in contatto con il Servizio Veterinario della ASL di Vibo e il responsabile del Centro di Recupero di Brancaleone calabro, intervenuti per il successivo ricovero nella struttura reggina per gli accertamenti del caso. E proprio da Brancaleone giungono notizie rassicuranti sulle condizioni della tartaruga marina.
Il WWF segnala anche un altro episodio avvenuto nei giorni scorsi e che riguarda invece il ritrovamento di un giovane airone cenerino ferito gravemente ad un’ala nelle campagne di Limbadi, e ricoverato prontamente presso il Centro Recupero Animali selvatici di Catanzaro, grazie a una staffetta che ha coinvolto i volonari del WWF vibonese e il nucleo delle Guardie volontarie WWF della provincia di Catanzaro, allertate da un cittadino.
