Primo bilancio dell’attività di prevenzione e repressione del bracconaggio, attuato dalle Guardie WWF Lombardia nel corso dell’Operazione Volo Sicuro 2015 nel mese di ottobre, svolta nelle province di Brescia, Milano e Pavia.
Denunciati 37 cacciatori (di cui 33 bresciani) per utilizzo di richiami acustici vietati e abbattimento di animali protetti e particolarmente protetti, con il conseguente sequestro effettuato dale Forze dell’Ordine di 38 fucili, 31 richiami acustici e 190 uccelli abbattuti.
Ben quattro persone prive di Licenza Porto Fucile sorprese a caccia, con la conseguente denuncia per Porto abusivo d’arma e furto venatorio: l’ultimo caso domenica 1 novembre nel Comune di Offlaga (Brescia) dove un uomo utilizzava un richiamo acustico, abbatteva una cinciarella e risultava non essere mai stato in possesso di Licenza di caccia.
Uno dei casi più eclatanti in Lomellina (Pavia), dove due cacciatori bresciani utilizzavano 4 richiami acustici e avevano ucciso 70 uccelli protetti: la fauna era stata occultata in una buca nascosta da una grossa pietra.
“Abbiamo assistito purtroppo ad una vera e propria strage” racconta Antonio Delle Monache coordinatore Guardie WWF Lombardia ” la campagna pavese risuonava della fucileria dei cacciatori foranei. Quello che abbiamo scoperto è un vero e proprio atto vandalico contro la Natura.”
“Tutta la nostra attività è stata svolta in stretta collaborazione con le forze dell’ordine: Polizia Provinciale di Brescia, Milano e Pavia, Corpo Forestale dello Stato e Arma dei Carabinieri” aggiunge Delle Monache “e dimostra l’importanza del lavoro svolto dalle associazioni di volontariato in difesa della fauna selvatica”.
“La Legge sulla caccia dimostra tutti i suoi limiti” afferma Filippo Bamberghi coordinatore Guardie WWF Milano ” le sanzioni, seppur di carattere penale, sono troppo lievi. Dobbiamo pensare al danno incalcolabile che questi cacciatori arrecano al patrimonio comune rappresentato dagli uccelli migratori. Questa non è caccia, è un attività senza senso, che utilizza tecniche di elusione dei controlli (telecomandi per i richiami occultati, fauna protetta nascosta), con il fine di commerciare illecitamente la fauna uccisa. Tutto questo meriterebbe una risposta adeguata da parte dello Stato”.
Facendo seguito alla richiesta giunta dall’ISPRA– Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, incaricato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di intraprendere una serie di attività finalizzate a valutare il fenomeno del bracconaggio in Italia, il Coordinamento Guardie Venatorie WWF Lombardia ha per la prima volta redatto un bilancio di un ventennio di attività di prevenzione e repressione del bracconaggio in Provincia di Brescia (1996-2015).