Prosegue la campagna online per chiedere al Parlamento europeo di votare per una PAC amica dell’ambiente. Già 60.000 le email inviate in una settimana attraverso il sito http://it.farmingfornature.eu/
A un giorno dal voto in plenaria del Parlamento Europeo per la riforma della Politica Agricola Comune (PAC), prevista a Strasburgo il 12 e 13 marzo, il WWF presenta i risultati di un sondaggio realizzato in 6 Stati membri per chiedere il parere dei cittadini europei sull’utilizzo dei fondi pubblici destinati all’agricoltura (European opinion on the use of public money in the agricultural sector).
Il sondaggio condotto in Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania e Svezia, mostra come la grande maggioranza degli intervistati esprimano la forte convinzione che i sussidi agli agricoltori non devono essere solo una misura di sostegno al reddito ma devono servire a tutelare l’ambiente agricolo e fornire cibo sano.
In Italia addirittura il 96% delle persone intervistate condivide il principio che i contributi assegnati agli agricoltori devono essere vincolati alla tutela dei beni comuni (suolo, acqua, biodiversità, paesaggio), rispetto alla media europea del 90%.
L’82% degli italiani intervistati ritiene che la quantità dei finanziamenti assegnati agli agricoltori debba dipendere dalle specifiche misure che gli agricoltori adottano per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo rurale (78% la media europea) mentre solo il 12% ritiene che il contributo vada assegnato in proporzione alle dimensioni dell’azienda (16% la media europea).
Il 50% degli italiani ritiene infine che i fondi europei per l’agricoltura devono servire per assicurare cibo sano (43% la media europea), il 26% conservare la natura e il paesaggio (23% la media europea), il 10% mantenere vitali i territori rurali (15% la media europea), mentre solo il 6% ritiene che la PAC debba servire per garantire il reddito degli agricoltori (8% la media europea).
Franco Ferroni responsabile agricoltura del WWF Italia ha dichiarato “Chi ci rappresenta oggi nel Parlamento europeo non può continuare ad ignorare un’aspettativa così alta e diffusa. I contribuenti italiani ed europei desiderano che la futura Politica Agricola Comune dell’Europa premi le migliori pratiche ambientali per un ambiente rurale vitale e la produzione di cibo sano. Fino ad ora questi obiettivi sono stati in gran parte ignorati. I governi nazionali, i potenti interessi agro-alimentari e la Commissione per l’Agricoltura del Parlamento europeo sembrano determinati a tutelare ancora per il futuro un modello di agricoltura non più sostenibile, che premia essenzialmente i proprietari della terra e non i veri agricoltori che la lavorano, senza garantire nessun reale beneficio per la collettività”.
Se la voce della maggioranza degli europei non sarà ascoltata e tradotta in una vera riforma della PAC, sarà molto difficile in prospettiva difendere dopo il 2020 le risorse oggi assegnate dall’Unione Europea all’agricoltura, in qualsiasi forma.
Il recente accordo sul bilancio UE 2014 – 2020 attribuisce alla PAC il 36,2% delle risorse complessive (371,72 Miliardi di euro), rispetto all’attuale 39,4% e l’Italia resta un contribuente netto, versa cioè all’Europa più di quanto riceve e riesce a spendere.
Questi ultimi sondaggi mostrano che la capacità e possibilità di fornire beni comuni, come la tutela dell’ambiente e la produzione di cibi sani, in cambio di sovvenzioni pubbliche proporzionali all’impegno e risultati conseguiti sarà la principale sfida in futuro per gli agricoltori europei.
“Domani, con il voto in plenaria del Parlamento europeo, le forze politiche italiane presenti con propri deputati hanno la prima occasione utile per dimostrare di aver bene compreso il messaggio mandato dall’elettorato italiano con le recenti elezioni nazionali: gli interessi generali devono sempre prevalere rispetto all’interesse particolare di una categoria e i soldi pubblici devono essere utilizzati per garantire beni comuni. Senza dimenticare che nel 2014 le elezioni riguarderanno proprio il rinnovo del Parlamento europeo”, ha commentato Dante Caserta, presidente facente funzione del WWF Italia.
Per ribadire le opinioni maggioritarie dei cittadini europei, bene evidenziate dal sondaggio del WWF, più di 60.000 persone di 9 Stati membri dell’Unione Europea hanno già inviato una email ai propri euro parlamentari a seguito della campagna online sul sito http://it.farmingfornature.eu/ promossa da un cartello di associazioni (WWF, Birdlife, EEB e IFOAM), rappresentate in Italia dalle Associazioni nazionali LIPU, Legambiente, Pronatura, AIAB, Federbio, FIRAB, UPBio, WWF. All’appello hanno aderito anche altre Associazioni nazionali riunite in un tavolo di lavoro comune sulla riforma della PAC come il FAI (Fondo Ambiente Italiano), Italia Nostra, Touring Club Italiano, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, SIEP (Società Italiana Ecologia del Paesaggio) e Slow Food.