Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 10 marzo, ha deciso di impugnare presso la Corte Costituzionale la legge regionale del Veneto, voluta dal Consigliere regionale Sergio Berlato che prevede sanzioni pecuniarie pesanti per chi “disturba” le attività di caccia o di pesca. Il Governo Gentiloni ha accolto la richiesta del WWF che, con altre associazioni, aveva inviato una nota alla Presidenza del Consiglio, che ha deciso l’impugnazione con questa motivazione :
- 1. legge Regione Veneto n. 1 del 17/01/2017, “Norme regionali in materia di disturbo all’esercizio dell’attività venatoria e piscatoria” (…) in quanto alcune norme, che individuano come illeciti amministrativi comportamenti di disturbo o di ostruzionismo delle attività venatorie e piscatorie, stabilendo al riguardo specifiche sanzioni amministrative, eccedono dalle competenze regionali. Esse invadono infatti la competenza legislativa riservata allo Stato dall’art. 117, secondo comma, lett. h) e l), della Costituzione, in materia di ordine pubblico e di sicurezza, nonché in materia di ordinamento civile e penale. Tali previsioni regionali risultano inoltre contrarie ai principi di legalità, razionalità e non discriminazione rinvenibili negli articoli 25, 3 e 27 della Costituzione.
“Si tratta di un risultato positivo per la legalità ed il rispetto della Costituzione – ha detto Patrizia Fantilli, Direttore dell’area legale istituzionale del WWF Italia – un buon esempio di ottima collaborazione tra le associazioni. Voglio inoltre ringraziare i nostri volontari del WWF Veneto per il validissimo aiuto”. Qui la “news” pubblicata dal WWF nel novembre 2016 sulla Legge regionale del Veneto