Il lupo nelle Marche: sfatare gli allarmismi
Il WWF Marche difende il lupo marchigiano, ridimensionando i falsi allarmismi propagandati dalla stampa locale. Un articolo, uscito sul Corriere Adriatico del 27 gennaio 2010, titola “Fa paura il ritorno dei lupi-allarme ambiente”.
Scienza e evidenza sfatano timori e pregiudizi, dimostrando l’innocuità del lupo nei confronti dell’uomo. L’esperienza conferma che cani da pastore e cani randagi possono essere il vero pericolo.
La ricolonizzazione spontanea dei lupi della dorsale appenninica, però, può indurre comprensibili preoccupazioni. Misure preventive cani pastori maremmani addestrati e recinzioni notturne si sono dimostrate efficaci per tutelare le greggi dai lupi.
La possibilità di rimborsi per i mancati guadagni, operata ad es. dal Parco Nazionale d’Abruzzo, e i progetti di monitoraggio genetico di spostamenti e distribuzione del lupo, messi in atto dalla Regione Marche, con l’Ispra e vari parchi e riserve, sono ulteriori strumenti messi a disposizione per la tutela del lupo.
Il progetto LIFE “Wolfnet” il Parco Gola della Rossa e di Frasassi tra i partner fornisce, per di più, una serie di misure di mitigazione dei conflitti tra allevatori e lupo in Appennino. Danni ridotti quasi a zero (0,89%) dove tali attività sono attuate correttamente, come nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.
Il lupo è una specie protetta: abbiamo gli strumenti per mettere un freno agli allarmismi. Il WWF premia le aziende agricole che si impegnano nel mantenimento di habitatcome i pascoli, tutelati dalla UE, e convivenza tra allevamenti e lupi. Il WWF sollecita, inoltre, la celerità nei rimborsi, da parte della Regione Marche.