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Il massacro degli uccelli canori europei

Un nuovo impietoso reportage racconta al mondo intero il massacro di fauna selvatica compiuto da cacciatori italiani all’estero. Luke Dale-Harris è un giornalista, collaboratore di prestigiose testate, che negli ultimi mesi ha investigato per il Newsweek l’attività dei…

Un nuovo impietoso reportage racconta al mondo intero il massacro di fauna selvatica compiuto da cacciatori italiani all’estero. Luke Dale-Harris è un giornalista, collaboratore di prestigiose testate, che negli ultimi mesi ha investigato per il Newsweek l’attività dei cacciatori italiani in Serbia, Romania e Croazia.

“Abbiamo  avuto il piacere di collaborare con Luke, raccontando ciò che sapevamo dell’attività di molti cacciatori italiani all’estero” racconta Filippo Bamberghi Coordinatore delle Guardie Volontarie WWF Milano. “L’articolo apparso sul Newsweek ci fa capire come il fenomeno abbia dimensioni gigantesche e come comportamenti criminali siano sostanzialmente impuniti per una legislazione carente e per la corruzione. In questo quadro dalle tinte fosche emerge comunque uno spiraglio di speranza quando Luke Dale-Harris racconta dei tanti volontari ambientalisti o di agenti di Polizia come il croato Zeljko Vukovic che combattono il bracconaggio senza sosta”.

In un tribunale di Costanza, una città portuale sulla costa del Mar Nero, tre cacciatori italiani e un rumeno sono attualmente sotto processo per aver organizzato il massacro di migliaia di uccelli canori. 20 i cacciatori cionvolti, ognuno responsabile dell’uccisione di centinaia di uccelli. “Hai presente Rambo? scambia i vietnamiti con i piccoli uccelli e hai l’immagine” racconta all’autore dell’articolo il pubblico ministero che lavora sul caso. Gli imputati rischiano da tre a 5 anni. Ogni anno, tra settembre e ottobre, 10mila cacciatori italiani volano in Romania per fare strage di allodole, mentre questi piccoli uccelli, stanchi del lungo viaggio migratorio, scendono sui campi di grano per alimentarsi.

“Purtroppo, come per il turismo sessuale, l’Italia è ai primi posti nel mondo per il turismo delle doppiette – ha detto Fulco Pratesi, Presidente Onorario WWF Italia – . Le quali migrano nel luoghi dove le leggi sono inadeguate e la corruzione favorisce comportamenti da noi finalmente molto rarefatti, grazie anche alla vigilanza dei volontari delle associazioni, WWF in primo luogo. Ricordiamo anche il bell’articolo del grande scrittore americano Jonathan Franzen sul Newyorker, un’inchiesta sul bracconaggio nei paesi mediterranei”.

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